“Ho fatto le mie riflessioni e sarò il ct della Nazionale a Los Angeles 2028. Dovevo pensare se avevo ancora fame dopo aver vinto l’oro a Parigi. Da squadra dobbiamo pensare di non aver vinto, ma di aver perso. Bisogna dare un taglio ai festeggiamenti e ritornare a lavorare duro. Dobbiamo dimostrare di aver ancora gli occhi di tigre. Questo l’annuncio di Julio Velasco, commissario tecnico della Nazionale femminile volley, durante l’11ª edizione del Premio Mecenate Dello Sport 2024, direttamente dal Salone d’onore del CONI. “Ci sono tante differenza tra allenare i ragazzi e le ragazze. Quando un uomo allena un uomo si appoggia maggiormente alle esperienze personali. Quando si allenano le donne questo non succede perché sono persone diverse. Bisogna andare a vedere cosa dicono gli psicologi e gli esperti sull’evoluzione della donna ed è una figura che è cambiata molto nel corso del tempo. Le donne sono più brave ad applicarsi e hanno più disciplina, ma hanno un brutto rapporto con gli errori. In Italia quando si vince si creano tantissime aspettative e si pensa che si debba vincere sempre, ma non è così. L’ingiustizia più grande degli ultimi anni è non aver festeggiato la medaglia d’argento della Nazionale maschile di pallavolo di Atlanta 1996″, prosegue Velasco. “Prima di dare una risposta ai giocatori cerco di fargli molte domande. Attraverso le domande i ragazzi si impegnano per cercare delle soluzioni. Il pensiero dei giocatori è un meccanismo lento. Con il pensiero tradizionale non si arriverebbe alla soluzione. L’istinto, in realtà, è un processo razionale che deriva dalla ricerca immediata di una soluzione”, conclude il ct della Nazionale femminile.
“Se si va a vedere chi ha vinto il premio, l’albo d’oro è eccezionale. Bisognerebbe riflettere sul concetto di mecenate. Si è un mecenate se si collabora con qualcuno. Dovrebbe ricevere quindi il premio quello per cui si lavora. Mecenate è chi lo è nello spirito, nei valori e nell’effetto mediatico che ha. Julio (Velasco ndr.) è stato straordinario nella divulgazione delle proprie idee con le ragazze della pallavolo. Siamo uno dei paesi più polivalenti del mondo. Abbiamo vinto centinaia di medaglie d’oro. Nella nostra storia abbiamo vinto solo sei medaglie d’oro nello sport. Siamo un grande paese individualista e stiamo diventando anche il paese degli sport di squadra”, il commento del presidente del CONI Giovanni Malagò.
Presente anche Giuseppe Manfredi, presidente della Federazione Italiana Pallavolo (FIPAV). Questo il suo commento: “La scelta di Julio (Velasco ndr.) è stata obbligata. Il movimento femminile ha vissuto dei momenti importanti, ma non è mai riuscita a venire fuori come è successo a Parigi. Chi conosce la pallavolo conosce il suo valore. Avevamo e abbiamo bisogno di una persona di carisma in grado di motivare un gruppo di ragazze fortissime. Adesso arriva la sfida più importante: riuscire a confermarsi a questi livelli. Prima o poi sapevamo che l’oro, tra maschile e femminile, sarebbe arrivato, ora dobbiamo impegnarci ancora di più per restare all’apice”.