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La Lube Civitanova mette fine all’imbattibilità casalinga di Trento che durava da 23 partite (l’ultima ad espugnare il fortino dei trentini fu la Modena di Bruno, Lucas e Ngapeth) con una prestazione forse non dominante come in gara-1, ma sicuramente di alto livello nel secondo atto della finale scudetto di SuperLega 2016/17. Il risultato finale di 3-2 (31-33; 25-22; 24-26; 30-28; 7-15), rende comunque onore alla squadra capitanata da Filippo Lanza che per oltre 2h 30′ di gioco ha dato battaglia agli indiscussi favoriti della vigilia, trascinati da Juantorena e Stankovic. Formazioni annunciate, con Lorenzetti che schiera Giannelli opposto a Stokr, Urnaut e Lanza di Banda, Solé e Van de Voorde al centro con Colaci libero. Dall’altra parte ci sono Christenson e Sokolov, Juantorena e Kovar all’ala, i centrali sono Stankovic e Candellaro pronti a lasciare il campo a Grebennikov in seconda linea.
Già dalle fasi iniziali del match si capisce che il compito della Lube sarà molto più arduo che all’andata. Il muro-difesa trentino lavora a pieno regime, sporcando le percentuali offensive degli ospiti. Col passare dei minuti il cambio palla comincia ad avere la meglio e le due squadre, dopo l’iniziale vantaggio interno (9-6), procedono punto a punto (14-14). Il muro di Junatorena vale il primo vantaggio ospite (17-18) e costringe Lorenzetti al timeout discrezionale. Un altro muro, questa volta di Christenson, vale il doppio vantaggio (21-23), subito ricucito da Stokr. Il meglio del set arriva ai vantaggi: Sokolov regala ai suoi il primo set-ball, ma ne servono altri sette alla Lube per chiudere il parziale, con i ragazzi di Lorenzetti che capitolano solo sull’errore di Urnaut. Ancora equilibrio nel secondo set, i pochi break vengono immediatamente recuperati. Sul 6-7 entra Daniele Mazzone (su Solé), che prima va a segno in primo tempo e poi ferma a muro Kovar. Su due errori avversari Trento costruisce un piccolo vantaggio (14-11), ma un turno in battuta di Juantorena propizia un break di 4-0 che riporta Civitanova davanti (17-18). L’attacco della Lube, complice una prestazione opaca di Sokolov, si appoggia sulle pipe dell’italo-cubano e le squadre procedono appaiate. L’orgoglio dei padroni di casa però esce fuori nel momento più importante: uno scambio infinito e spettacolare sul 22-22 è chiuso da un errore di Juantorena: seguono un gran muro di Mazzone su Sokolov e un errore in attacco, sempre dell’opposto bulgaro. Mazzone, decisivo, resta in campo anche all’inizio della frazione successivo, mentre è Van de Voorde che si va a sedere in panchina: rientra Solé.
Il set vinto dà nuova linfa ai giocatori trentini, il gioco di Giannelli cresce e a raccoglierne i frutti è soprattutto Stokr, ma gli ospiti reggono l’urto e salgono addirittura 9-14 su un turno in battuta del solito Juantorena. Un paio di leggerezze della squadra di Blengini riducono il vantaggio ad un solo punto (20-21) e l’ace di Antonov (subentrato a metà set ad Urnaut) lo cancella del tutto (22-22). Muro da cineteca di Giannelli, entra Van de Voorde e piazza l’ace che vale il set-ball. Candellaro annulla in primo tempo, Sokolov da seconda linea ribalta il punteggio, Stankovic cancella Lanza e gela improvvisamente il PalaTrento. Il set perso non lascia margine d’errore ai padroni di casa, consci di quello che vorrebbe dire uscire sconfitti dalle mura amiche. Lorenzetti dà fiducia ad Antonov. Civitanova sembra però implacabile. Dopo un iniziale vantaggio, infatti, Trento perde contatto e fiducia (8-11, 12-16). Kovar mette due muri importanti su Stokr e tutto sembra più semplice. Lanza però non ci sta, sale in cattedra e riporta Trento a contatto (17-18). Un parziale di 3-0 permette ai gialloblù di impattare sul 21-21, ma ancora Juantorena al servizio regala tre match-ball. Sembra tutto finito, ma Trento non muore mai e porta anche questo set ai vantaggi, dove fa il miracolo riuscendo a portare tutto al quinto, con la complicità dei cucinieri (tre servizi sbagliati consecutivamente). Nel tie-break Civitanova va subito avanti (1-5). Un timido tentativo di reazione di Trento è vanificato da qualche imprecisione di troppo (4-8 al cambio di campo). Lanza e compagni cedono di botto nel momento più importante e la Lube può così festeggiare la seconda vittoria nella serie, con la possibilità di chiudere il campionato già domenica nelle Marche.
Pagelle
Cucine Lube Civitanova
Juantorena 7,5: si rifà dopo la debacle della semifinale di Champions, giocando una gara da vero leader nella partita in cui gli attaccanti di palla alta della Lube faticano più del dovuto.
Stankovic e Candellaro 7: se per il serbo c’è poco o nulla da dire che già non si sappia, sull’ex molfettese ci si sofferma generalmente di meno. Fatto sta che Civitanova domina al centro e la loro presenza apre la via alle numerose pipe di Juantorena.
Sokolov 6-: gioca nel complesso ampiamente sotto i suoi standard ma è comunque decisivo nei finali di primo e terzo set.
Diatec Trentino
Giannelli 7: se Trento è competitiva a questi livelli, è solo merito suo. Oltre alla regia, muri, battute e leadership.
Stokr 6,5: vince il confronto diretto con Sokolov, ma poco conta.
Lanza 6,5: Sale in cattedra nel quarto set, dopo due set piuttosto altalenanti. Non è lui che deve alzare il suo livello di gioco. Qulache problema fisico nel quinto set ne condiziona il rendimento.
Urnaut 4: inizia bene ma si spegne in fretta, troppo in fretta. Lorenzetti gli preferisce, forse non a torto, il più diligente Antonov.