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Sportface ha parlato in diretta Facebook con Lucia Bosetti, una delle protagoniste della Nazionale femminile di pallavolo. L’azzurra ha innanzitutto parlato della riabilitazione a seguito dell’operazione: “Procede molto bene. In settimana avrò una visita di controllo che prima non si è potuta fare causa Covid. Questa situazione per me è arrivata in un momento abbastanza buono perché ero arrivata al punto di poter lavorare da sola, ovviamente sempre seguita dalla fisioterapista che ha preparato il protocollo di riabilitazione. Sono curiosa di vedere i risultati della visita“. La maggiore delle sorelle Bosetti ha parlato anche di Tokyo 2020: “Un rinvio delle Olimpiade era inevitabile. Per quanto mi riguarda, questo rinvio mi permette di poter recuperare e giocare tutto il prossimo campionato. Mi giocherò il posto per Tokyo 2020, lavoro per quello. Intanto però mi concentro sulla stagione con Scandicci“.
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L’azzurra ha raccontato la sua esperienza nel campionato turco: “Quando sono andata io c’erano tre, forse quattro squadre molto forti, con tante straniere che venivano per giocare la Champions League. Però c’era un’altra fascia di squadre con budget molto ridotto, che non avevano un livello così alto. Questa è stata la differenza più grande che ho trovato con la pallavolo italiana, però esperienza moto bella“. Lucia giocava infatti al Fenerbance e si è trovata a giocare anche contro la sorella minore Caterina, che vestiva invece la maglia del Galatasray: “Dovete considerare che quelle non sono solo due squadre diverse, sono proprio due fazioni. Mi era stato vietato di parlare con lei e addirittura indossare le scarpe con le stringhe rosse, perché il rosso è Galatasray. Situazione particolare tra le due squadre, tant’è che quando giocavamo contro spesso i tifosi arrivavano alla rissa e la partita veniva interrotta, cosa che in Italia non è mai successa“.
Lucia ha poi raccontato come si sia evoluto il rapporto con la sorella, dall’iniziale gelosia dato che entrambe lottavano per un posto in Nazionale al grande affetto e confronto di oggi. In particolare, Lucia ha apprezzato molto la crescita della sorella in seguito all’infortunio al ginocchio, “perché anch’io l’avevo passato e sono rimasta scioccata quando lei si è infortunata. Io la forza per tornare l’ho trovata, ma non è scontato riuscirci. Quindi direi il suo coraggio nell’affrontare la situazione dopo l’intervento e la sua crescita“.
Negli ultimi anni, specie dopo il Mondiale 2018, la Nazionale femminile ha fatto conoscere agli italiani il volley al femminile, un po’ “oscurato” dai risultati della maschile: “Noi la consapevolezza l’abbiamo avuta una volta atterrate in Italia, ci siamo rese conto di quello che avevamo fatto. Sicuramente ha dato una spinta in più alla pallavolo femminile e senza dubbio è stato bello farne parte. Mi piace pensare che quello sia solo l’inizio, ora bisogna guardare avanti. Anche per tutto il 2019 è stato ricordato il Mondiale 2018. Va bene, è stato bello, ma bisogna guardare avanti“. Infine, Lucia Bosetti ha parlato del proprio futuro post-volley: “Tra dieci anni dove mi vedo? Questo periodo di stop mi ha portato a pensarci di più. Non voglio fare troppi progetti sul futuro, magari si presentano occasioni e perché dire di no per partito preso? La cosa che in realtà mi piacerebbe in questo momento è mettere a disposizione la mia esperienza sugli infortuni ad altri atleti, per aiutarli a superarli. Anche l’aspetto manageriale sento che è nelle mie corde“.
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