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Sta per concludersi un anno ricco di eventi per il mondo della pallavolo. Un anno che sarà ricordato soprattutto per lo straordinario argento delle “ragazze terribili” di Davide Mazzanti ai Mondiali giapponesi di volley femminile e per la mezza delusione dell’Italvolley maschile, incapace di centrare il podio nei Mondiali di casa.
Un anno che conferma l’eccellenza dei nostri campionati nazionali con la ciliegina sulla torta rappresentata da una finale tutta italiana all’ultimo Mondiale per Club maschile. Un anno che ha regalato al presidente Sirci il primo storico scudetto di Perugia in Superlega.
Conegliano schiacciasassi, la prima volta di Perugia
La cronistoria della stagione non può non iniziare dalle due squadre vincitrici dello scudetto. Al termine di una serie finale di altissimo livello la Sir Safety Conad Perugia batte nella decisiva gara 5 la Lube Civitanova e regala a tutto il popolo perugino il primo tricolore della storia.
Alla seconda stagione umbra lo “zar” Ivan Zaytsev non stecca e regala uno scudetto atteso da tempo al presidente Gino Sirci, che vede ripagati in un sol colpo tutti gli investimenti fatti da quando ha scelto di salire nella cabina di comando della Sir Safety.
Molto meno combattuta la finale playoff del campionato femminile. La Imoco Conegliano ribalta parzialmente i pronostici della vigilia e abbatte per 3-1 la Igor Gorgonzola Novara, campione uscente. In un PalaVerde tutto esaurito le ragazze di coach Santarelli conquistano il secondo scudetto nella storia del club veneto, prima di arrendersi al Vakifbank Istanbul in semifinale di CEV Champions League.
L’Ital Volley di Blengini si scioglie sul più bello
Dopo un cammino esaltante nella prima e nella seconda fase del torneo, l’Italia di Gianlorenzo Blengini spegne improvvisamente la luce sul più bello. Al Pala Alpitour di Torino l’Italvolley viene sconfitta nettamente dalla Serbia in tre set e nonostante un inutile successo al tie-break contro i futuri campioni della Polonia deve abbandonare il sogno medaglie nel Mondiale di casa.
Sul banco degli imputati sale il commissario tecnico Blengini, accusato di aver fatto ruotare troppo poco il roster a sua disposizione nelle fasi iniziale della competizione quando le vittorie arrivavano facilmente, facendo arrivare con il fiato corto al momento decisivo uomini già “chilometrati” come Zaytsev e Juantorena.
Lo scarso utilizzo della panchina nasconde anche l’altro grave handicap della nostra Nazionale maschile: la mancanza di una giovane alternativa in banda. Il nostro volley, da anni ormai, propone prospetti di talento nel ruolo di centrale e in quello di alzatore con la stella Giannelli a brillare su tutte le altre. Nel ruolo di schiacciatore, invece, si fa più fatica a trovare futuri fenomeni: il recuperato Vettori riuscirà a nascondere il problema?
Le “ragazze terribili” di Mazzanti fanno innamorare l’Italia
Dopo la delusione maschile, la possibilità di riscatto della nostra pallavolo si materializza con i Mondiali femminili. Il giovanissimo gruppo allenato da coach Davide Mazzanti sale sul secondo gradino del podio nel torneo iridato sovvertendo le perplessità iniziali e venendo battuto soltanto al tie-break nella finale contro la Serbia.
Trascinate da una Paolo Egonu versione superstar, eletta poi come miglior opposto della manifestazione, le “ragazze terribili” tengono incollati alla televisione milioni di italiani che si esaltano per le incredibili vittorie al quinto set contro il Giappone e contro la Cina.
Memorabile in particolare la semifinale contro le campionesse olimpiche asiatiche, risolta al tie-break dalla solita Egonu autrice di 45 punti. Unica macchia la sconfitta finale contro le balcaniche. Una sconfitta che, però, non toglie il sorriso se col pensiero si viaggia verso Tokyo 2020 e si pensa alla giovanissima età media della squadra azzurra (ventuno delle ventiquattro convocate sono nate dopo il 1994).
La giovane Itas Trentino sul tetto del Mondo, altro flop Lube in finale
In chiusura d’anno arriva un’altra ottima notizia per il volley italiano. La finale del Mondiale per club maschile 2018 è tutta tricolore e vede fronteggiarsi la Itas Trentino e la Lube Civitanova. La formazione di Lorenzetti ribalta qualsiasi pronostico e col suo gruppo di giovani talenti doma il roster da sogno dei marchigiani conquistando il quarto titolo iridato nella storia del club trentino: un record.
La sesta finale consecutiva persa porta allo sfaldamento interno la Lube, con il presidente Giulianelli che punta il dito contro i propri giocatori sino alla decisione del cambio di guida tecnica. Giampaolo Medei annuncia le dimissioni e al suo posto, dieci anni dopo l’ultima volta, torna a sedersi sulla panchina dei cucinieri Fefè De Giorgi.