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“Ho messo giù l’ultimo punto e ho pensato: ‘Non ci credo’. Non avevamo niente da perdere, sfavorite, ma avanti nel punteggio contro la Serbia, in casa loro, di fronte a 20 mila persone. La famiglia è la base, ma tutte le persone che ho incontrato, nel bene e nel male, in questi 26 anni, mi hanno fatta crescere. I miei nonni Maria e Paolo sono angeli custodi mandati sulla Terra. Hanno accolto papà quando è arrivato in Italia, dandogli lavoro, sostenendolo e prendendosi cura di me fino all’età di 14 anni, in estate. Mi hanno fatto sentire sempre a casa“. Così Miriam Sylla, capitano dell’Italvolley vittoriosa agli Europei di volley femminile 2021, dopo la delusione alle Olimpiadi di Tokyo, difficile da digerire. La pallavolista italiana ha espresso se stessa per le colonne di ‘Famiglia Cristiana’, raccontandosi brevemente e menzionando il suo vissuto, rilevante per la costituzione del carisma da atleta che ha caratterizzato le battute finale della competizione continentale sopra citata. Originaria della Costa d’Avorio, Sylla ha trovato affetto familiare a Palermo, riuscendo a costruire il suo futuro, mattone dopo mattone.
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