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“Sto decisamente meglio, prima ero un po’ così: un insieme di paura e ansia, ma sono felice che si sia risolto tutto. Ero sicura che parlarne poteva solo far del bene sia a me per sfogarmi e a sia alle persone che hanno avuto la mia stessa esperienza o anche peggio: volevo invitare queste persone ad andare a denunciare questi fatti che possono essere davvero pericolosi. La vicinanza della società è stata importantissima, sono stata fortunata: penso anche a tutte le persone che non ce l’hanno”. Queste le prime parole di Alessia Orro, giocatrice di Busto Arsizio, che è stata vittima di stalking. “La cosa migliore è non chiudersi in se stessi perché la situazione può andare a peggiorare – ha proseguito la giocatrice sarda in conferenza stampa – bisogna chiedere aiuto, so che è difficile però io dico che ad ogni minima difficoltà o ad ogni minimo indizio qualsiasi persona debba andare a denunciare e a chiedere aiuto alle forze dell’ordine perché altrimenti si rischia veramente”.
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Poi sullo stalker Alessia commenta: “Nei confronti di questa persona provo schifo, ci vuole coraggio ad arrivare sino a questo punto: far sentire a disagio una ragazza e in alcune occasioni anche paura. Ho la fortuna che il mio ragazzo vive con me, ma nei pochi momenti che sono stata sola ho avuto timore – ha confessato la giocatrice di Busto Arstizio – La cosa più importante ora è evitare che succeda ancora. Ora prima di rispondere ci penserò dieci volte, soprattutto le persone che non conosco”.
Ed entrando nel merito della vicenda: “Quando ho capito che si trattasse di stalking? E’ partito tutto da questa estate: ero convinta che all’inizio fosse un semplice ammiratore, poi sono arrivati messaggi pesanti e me lo trovavo dappertutto. Mi sono sentita seguita, poi ho pensato che fosse tutto finito arrivando a Busto Arsizio e invece era solo l’inizio perché lui era qua di nuovo”. Poi prosegue: “Mollare? Non fa parte di me, non ci ho neanche pensato – ha affermato con forza la pallavolista oristanese – Ci sono state persone che mi hanno aiutato: voglio dire grazie alle persone che amo, alla società. Il momento peggiore? Tanti, ma quello più significativo quando pensavo che fosse finito tutto questa estate e invece dopo un allenamento l’ho rivisto là. Mi ha fatto capire che non era finita, quello mi è rimasto veramente dentro”. Alessia scende ancora in altri dettagli: “Lui è stato presente a due amichevoli, a Piacenza e a Olbia e sinceramente non pensavo più a lui, mi fissava in continuazione. Pensavo a concentrarmi in campo, perché tu appena ti giri lo vedi lì e continua a fissarti in continuazione e quando giochi si sente questa cosa”.
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