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“Ho trovato ingiuste molte delle critiche fatte a Mazzanti. Non solo ha vinto tanto in Nazionale, ma lo ha fatto anche nei club. Ha dovuto gestire una situazione complicata, a volte i cicli finiscono. Ma non cancella quello che un allenatore ha fatto“. Così Julio Velasco durante la conferenza stampa di presentazione da nuovo CT della nazionale femminile di pallavolo. “Non sono uno che segue quello che dicono gli altri. Ascolto tutti e imparo, ma nella gestione di una nazionale ci sono tanti interessi, e le idee devono essere molto decise. La prima è che le giocatrici devono dare disponibilità incondizionata alla maglia azzurra. È il massimo traguardo a cui si può ambire. Sono attento anche alla vita personale dei giocatori, sono stato il primo a fare i ritiri dal lunedì al venerdì, lasciando liberi i weekend. I giovani sono giovani e devono esserlo anche se sono giocatori. Tengo molto conto delle necessità individuali di tutti, ma alla fine la linea la decido io. Questo include il rapporto con i club“.
Velasco ha poi parlato delle sue dimissioni da Busto Arsizio e della successiva polemica: “Non vedo modo migliore di andare verso la vecchiaia che accettare sfide. Voglio ringraziare la Uyba di Busto Arsizio, perché è stata l’unica società che mi ha fatto un’offerta, perché dicevano che il mondo femminile rifiutava allenatori maschi. Capisco che si sono trovati in una situazione difficile. Mi è stato chiesto di dimettermi, cosa che ho fatto senza polemica. Ora sento una grande responsabilità e sono molto contento di accettarla“. Il CT argentino ha poi parlato dei singoli: “Avere due opposte come Egonu e Antropova è la cosa migliore, semmai servono più giocatrici che ricevono bene. Oggi è così, ma magari dopo un mese di allenamento cambio idea“.
In conclusione Velasco ha toccato il tema Olimpiadi: “Parigi è un obiettivo così forte per cui dovremo pensare solo a quello. Per questo ho chiesto a Massimo Barbolini di fare il mio vice e a Lorenzo Bernardi di completare lo staff. Poi più avanti mi piacerebbe inserire una allenatrice donna“. Prima però c’è da guadagnarsi la qualificazione: “La Volley Nations League dovrà essere sempre onorata con la prima squadra, perché sono le uniche partite che valgono per la qualificazione alle Olimpiadi e anche per sviluppare le capacità di adattamento alle difficoltà. Le Olimpiadi saranno infatti una competizione dura, perché ci saranno molte aspettative. Sono convinto che andremo alle Olimpiadi, è il sogno di tutti e se riusciremo ad ottenere una medaglia il movimento farebbe un salto in avanti enorme. Dobbiamo continuare così“.
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