A Nanchino l’Italia subisce una clamorosa batosta dalla Turchia nella prima partita di Final Six, cadendo in tre set con il punteggio di 22-25 15-25 21-25. La squadra di Giovanni Guidetti ha sempre tenuto il pallino del gioco in mano e ha avuto in Ebrar Karakurt una bomber capace di martellare le azzurre da ogni parte del campo per tre set di fila. Per cercare di restare fra le prime quattro del mondo Egonu e compagne dovranno battere domani la Cina: in caso invece di una vittoria asiatica per le azzurre le Final Six di Nanchino sarebbero già finite.
LA CRONACA – Italia arrivata da un periodo di riposo e per tutta la partita ha dato l’impressione di non riuscire a riprendere il ritmo partita. Solo nel primo set chiuso 22-25 le azzurre sono rimaste un po’ in scia alle turche, ma per il resto la squadra di Ankara ha schiantato ogni resistenza italiana. Il secondo set non si è mai letteralmente giocato: nel 3-10 iniziale si è vista la sostanziale differenza tra l’attacco asfittico azzurro e l’impenetrabile difesa turca. La situazione peggiora con passare del tempo con gli aces di Ercan e la sassata di Ismailoglu (7-16). Il secondo set si chiude con le azzurre che, già sfiduciate, regalano il punto decisivo il punto decisivo del 2-0 tramite un errore al servizio di Sorokaite.
Si va di male in peggio nel terzo parziale, con quattro punti subiti di fila: due muri delle turche, attacco out di Pietrini e primo tempo di Chirichella in rete (0-4). Le azzurre provano a restare vicine con due vincenti di Pietrini (3-5) e rimangono a galla con Sylla e Chirichella (7-8). Proprio in quel frangente la Turchia trova un break importantissimo con la sassata di Karakurt dalla seconda linea e il muro di Ercan sulla pipe di Pietrini (7-10). Sylla non molla e trova l’ace del -1 (9-10) ma Karakurt si scatena con due bordate inverosimili dalla seconda linea (9-12), Kubra mura Pietrini ed Ercan è sublime con una palla staccata (9-14). La Turchia vola anche sul 21-13, l’Italia si risveglia ma tardivamente: Egonu sigla due vincenti, un muro e un ace intervallati dal mani-out di Sylla (21-23). Le asiatiche non si fanno tuttavia intimorire e non tremano nel momento in cui si decide la partita.