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La Federazione Italiana Pallavolo ha emanato un aggiornamento del protocollo reso noto lo scorso 21 maggio. La FIPAV ha modificato le linee guida per gli allenamenti di volley, beach volley e sitting volley, tenendo “conto sia dell’andamento epidemiologico attuale sia di una continua analisi della documentazione governativa prodotta; il tutto nel rispetto e in ottemperanza a quanto disposto dal DPCM del 17 maggio“, si legge nella nota federale. “La Federazione Italiana Pallavolo, confidando nel senso di responsabilità dei propri tesserati e degli addetti ai lavori, tiene a ribadire che resta di fondamentale importanza l’adottare comportamenti di buon senso sempre nel rispetto delle prioritarie esigenze di tutela della salute” spiega la FIPAV nella nota, illustrando le novità salienti. Tra le altre, vengono spiegate nel dettaglio le modalità di utilizzo di spogliatoi e sale pesi, di accesso del personale ammesso all’interno dell’impianto e in campo e di allenamento.
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Proprio per quanto riguarda gli allenamenti “si annoverano importanti novità che permetteranno ai tecnici e agli atleti di svolgere delle sedute di allenamento con una maggiore libertà rispetto a quanto precedentemente stabilito“. Nello specifico, nel beach volley saranno consentite, oltre alle sedute individuali, anche allenamenti 2vs2 evitando “attacco contro muro” e “ricezione in zone di conflitto”, a meno che i giocatori non indossino la mascherina. Per gli atleti di interesse nazionale è inoltre “raccomandato il ricorso a test sierologici preventivi”. Nella pallavolo viene fatta una distinzione fra campionati di alto livello (serie A e Nazionali) e altre categorie. Analogamente a quanto indicato per il beach volley, saranno consentiti allenamenti 6vs6 purché si riesca a mantenere la distanza di due metri tra un giocatore e l’altro o alternativamente si ricorra all’utilizzo della mascherina.
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