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“La squadra italiana maschile è giovane e può crescere, il Campionato europeo che verrà giocato in Italia non dovrà essere un’ulteriore celebrazione, bensì uno stato di avanzamento in funzione di un’Olimpiade in cui l’Italia ha vinto il bronzo, ha vinto l’argento e mai l’oro: sarà quella squadra a rappresentarci per la conquista della tanto desidearata medaglia d’oro”. Queste le parole di Andrea Luchetta, leggenda della pallavolo italiana, durante un’intervista con l’AGI. Nel corso della sua splendida carriera, Luchetta ha vinto un mondiale (il primo della storia italiana), tre World League, quattro titoli italiani e, almeno una volta, ha alzato al cielo tutti i trofei internazionali per club, dalla Coppa dei Campioni al Mondiale.
“Ho fatto parte di una generazione di minatori che hanno voluto defibrillare, con il cuore, la passione e la voglia di far capire agli italiani, che rappresentavamo veramente la maglia nazionale e la voglia di portare l’Italia sul tetto del mondo – ha proseguito l’ex centrale azzurro, che in carriera ha vinto anche il bronzo olimpico a Los Angeles 1984 –. Ci siamo riusciti nel 1990, abbiamo proseguito perché abbiamo creato dei solchi con l’aratro in mano e, con l’avvicendamento e mentalità, questo totem è stato trasferito nello spogliatoio e che ora, a distanza di tempo, è stato dato a Ferdinando De Giorgi che faceva parte di quel gruppo e che, nel 2021 e 2022, è diventato campione europeo e campione del mondo”.
Il 2022 è stato un grandioso successo per la pallavolo italiana: titolo mondiale maschile, bronzo mondiale femminile, vittoria delle azzurre nella Volleyball Nations League e una serie di titoli europei giovanili, trionfi che recentemente sono stati presentati anche a Papa Francesco. “La federazione pallavolo – ha dichiarato Luchetta – è una delle poche che ha investito sul territorio con un progetto che unisce il linguaggio per i ragazzi, divertimento, sorriso, quindi senso di appartenenza”.
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