L’Italia sbriga, non senza qualche difficoltà di troppo, la pratica Repubblica Ceca e si qualifica agli ottavi di finale degli Europei di volley maschile. L’avversario sulla strada che porta ai quarti sarà la sorprendente Turchia, capace di estromettere l’Olanda dalla corsa alla fase ad eliminazione diretta. A Stettino il match degli azzurri finisce 3-0 (27-25; 28-26; 26-24), contro i cechi mai domi e capaci di lottare ad armi pari con gli azzurri in ogni parziale. Giannelli e Piano salgono in cattedra nei momenti decisivi, nei cechi si distingue un Finger in grande spolvero.
Sestetto base per gli azzurri con Giannelli opposto a Vettori, Lanza e Antonov in posto 4, Piano e Mazzone al centro con Colaci e Balaso schierati come liberi. L’allenatore ceco Nekola decide sceglie Janouch al palleggio e Finger opposto, Dzavoronok e Michalek sono i due schiacciatori, Holubec e Mach i centrali con Krystov libero.
Inizia bene la formazione ceca: un muro di Holubec su Vettori vale il primo break del match (3-5) e prima del tempo tecnico arriva anche il mani e fuori di Dzavoronok (5-8). Una strepitosa difesa di Balaso e un ace di Antonov consentono agli azzurri di impattare a quota 9, è poi una pipe del neo giocatore di Vibo a regalare il vantaggio agli azzurri (12-11). Al secondo time out tecnico sono però avanti i cechi (15-16), grazie ad una solida fase di cambio palla, con Janouch che coinvolge tutti i suoi attaccanti e al quale il muro-difesa azzurro fatica a trovare contromisure. Con un buon turno al servizio di Lanza l’Italia torna a condurre (21-20) e poi chiude il set alla terza occasione utile con l’ace di Giannelli.
Un altro ace di Antonov inaugura la seconda frazione, subito imitato da Dzavoronok (1-2). Il gioco ceco si appoggia sempre di più su Finger, che ripaga la fiducia datagli dal suo palleggiatore con un paio di punti che spingono la sua nazionale sul +2 (5-7). Il muro di Holubec su Piano regala poi ai suoi anche il massimo vantaggio (8-12), con Blengini costretto a fermare il gioco. Al rientro in campo gli azzurri reagiscono e, sospinti da due ace di fila di Giannelli, piazzano un devastante parziale di 8-0 che ribalta completamente l’inerzia del set (16-12). Piano restituisce il muro ad Holubec e l’Italia allunga ancora (18-13). I cechi però, con la complicità di Lanza e compagni, rientrano e riescono nell’impresa di portare il set ai vantaggi, dove sono gli azzurri a prevalere dopo ben cinque set point sprecati.
Parziale di 5-0 per la Repubblica Ceca in avvio di terza frazione (2-5), ma gli azzurri non si spaventano e rientrano subito (5-5). Uno scambio spettacolare chiuso da Antonov vale il 10-8 e timeout discrezionale di Nekola. Qualche regalo porta i cechi in vantaggio (11-12). L’Italia sembra poter chiudere sull’ace di Spirito (21-18), un altro ace (di Finger) ristabilisce la parità (22-22). Chiude, ancora ai vantaggi, il muro di Matteo Piano, dopo un mezzo miracolo di Giannelli in difesa.
LE PAGELLE
ITALIA
Giannelli 7,5: regia ancora una volta ai limiti della perfezione, e stavolta fa la differenza anche in battuta. Qualche alzata imprecisa, se vogliamo proprio trovargli un difetto.
Piano 7: presente a muro, in attacco Giannelli gli affida alcuni palloni pesanti e lui li capitalizza alla perfezione.
Antonov 6,5: si riscatta dopo la brutta partita contro la Slovacchia. Qualche errore di troppo nei momenti caldi del match sarebbe però potuto pesare molto di più.
Vettori 6-: non si può dire che giochi male, ma non riesce ad essere un sicurezza come gli sarebbe richiesto. Ne è testimonianza la murata subita sul 24-23 nel secondo set.
REPUBBLICA CECA
Finger 7: l’opposto ceco parte benissimo (a metà gara è 9/13 in attacco), poi cala leggermente ma rimane sempre un pericolo per gli azzurri. Il suo allenatore tra l’altro lo impiega a tratti anche in ricezione (una rarità per il ruolo), dove si disimpegna con discreta sicurezza. Acquisto interessante per Milano.
Janouch 6+: la differenza con Giannelli in alcuni momenti è impietosa. Predilige un gioco poco ricercato ma, alla fine, discretamente efficace.
Dzavoronok 5,5: dovrebbe essere la seconda bocca da fuoco dei cechi, ma troppo spesso il peso dell’attacco ricade sul solo Finger. Ogni tanto accende la luce e sfoggia alcuni colpi di pregevole fattura.
Krystof 6,5: ottima prova in ricezione e difesa per il libero di Nekola: una certezza, anche perché i due martelli cechi non brillano nei fondamentali di seconda linea e lui è costretto agli straordinari.
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