La Serbia si laurea Campione d’Europa 2017. A Baku, contro l’Olanda, finisce 3-1 (25-20, 25-22, 18-25, 25-18). Grande prova di squadra delle serbe, con Boskovic praticamente immarcabile e Mihajlovic concreta nei momenti importanti. Nelle Orange ottima partita di De Kruijf e Belien, ma manca il solito apporto di Buijs e soprattutto Sloetjes.
Nessuna sorpresa nei sestetti iniziali, formazioni collaudate per entrambe le squadre: Terzic schiera in avvio Zivkovic al palleggio con Boskovic opposta, Mihajlovic e Malesevic di banda, Stevanovic e Veljkovic al centro con Blagojevic libero. Morrison scieglie Dijkema opposta a Sloetjes, Buijs e Balkestein-Grotheus schiacciatrici, Belien e De Kruijf centrali con Knip libero.
CRONACA
L’avvio di partita è equilibrato: un po’ di tensione causa qualche errore di troppo, ma il livello di gioco resta sempre da finale europea. Dijkema si appoggia tanto sulle sue centrali, che la ripagano con ottime percentuali. Dopo un brutto avvio (2 errori nei primi 3 attacchi) si sveglia anche Boskovic e la Serbia recupera il break subito nella fase iniziale (10-11). Qualche imprecisione nel campo Orange regala un buon vantaggio alle serbe (14-17). L’ace di Mihajlovic vale il 16-21 e Morrison decide di fermare il gioco. Il doppio cambio olandese riavvicina le due squadre ma non basta ad invertire l’inerzia del set, che si chiude con l’ace di Boskovic (20-25).
Continua la superiorità serba in avvio di secondo set (1-5). Dijkema fatica a trovare risposte positive dalle sue attaccanti di palla alta, e il muro-difesa olandese non riesce a contenere le bordate di Boskovic. Le ragazze Orange però non ci stanno ed erodono piano piano il vantaggio serbo fino al primo tempo di De Kruijf che vale il 12-12. Con l’ace di Plak arriva anche il sorpasso (17-16) e Terzic è costretto a chiamare il suo primo timeout. Al rientro in campo sono ancora le olandesi a dettare legge allungando fino al 19-16. Boskovic a questo punto sale in cattedra: ribalta il punteggio (20-21) e poi capitalizza il primo set-ball (22-25).
Parte meglio l’Olanda nella terza frazione: con tre punti di fila e una ritrovata Sloetjes si arriva al timeout sull’8-5. Qualche leggerezza nella metà campo serba favorisce l’allungo arancione con il +5 che arriva con l’ace di Sloetjes (13-8) e resiste fino al tempo tecnico (16-11). La squadra di Morrison arriva fino al +7 (19-12) e va a chiudere sul 25-18 con le serbe insolitamente fallose nella fase finale del set.
Olanda che prova a cavalcare l’onda del set vinto, mentre tra le fila serbe sembra affacciarsi per la prima volta un’ombra di insicurezza. Zivkovic si affida alle sue centrali e al tempo tecnico sono avanti le serbe (5-8). Veljkovic cancella De Krujf sulla palla del possibile -1 (11-14) e la Serbia scappa (11-17). L’Olanda si aggrappa al servizio per provare a creare qualche grattacapo al cambiopalla serbo. Speranza vana, perché le Boskovic e compagne non tremano. Proprio la ventenne opposta regala l’oro continentale alla sua formazione.
LE PAGELLE
OLANDA
Belien 7: è l’unica che riesce a fermare in qualche occasione Boskovic. Oltre ai muri anche una soluzione sempre affidabile in attacco.
De Kruijf 7: l’anima dell’Olanda e il principale terminale offensivo. Fa un po’ di fatica a muro, ma contro questa Serbia non si può pretendere troppo.
Buijs 5,5: non completamente negativa, quantomeno per l’atteggiamento. Dopo i 33 punti in semifinale era però lecito aspettarsi qualcosa di meglio anche sul piano dei numeri.
Sloetjes 4: buca completamente la partita. Dà l’impressione di avere un qualche timore riverenziale verso le avversarie, e in una finale europea è imperdonabile, soprattutto da una giocatrice di punta della propria nazionale.
SERBIA
Boskovic 8: attacca tutto quello che le compagne le alzano, e le olandesi non la prendono quasi mai. Vera leader di questa nazionale, e ha solo vent’anni.
Zivkovic 7-: gestisce le sue attaccanti in maniera praticamente perfetta, andando spesso a risolvere situazioni complicate. Poi nel dubbio la palla va a Boskovic, ma quello è un altro discorso.
Mihajlovic 7,5: non perfetta in ricezione, ma in attacco è più che una certezza. In questa Serbia fa la differenza al pari di Boskovic.
Blagojevic 7: qualche imprecisione di troppo in fase di ricezione, ma compensa con una fase break da applausi.
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