Amarcord

L’angolo del ricordo: Mondiali 1998, terzo (e ultimo) titolo dell’Italvolley maschile

La Nazionale maschile di volley oro ai Mondiali 1998

Un successo è da grandi atleti, confermarsi è da campioni, ma vincere tre titoli iridati consecutivi è da vere leggende. Questo è uno dei motivi per cui la Generazione dei Fenomeni del volley, non a caso chiamata così, ha lasciato il segno in modo indelebile nella storia dello sport italiano e della pallavolo mondiale, nonostante l’assenza di quel tanto agognato oro olimpico. Dopo la finale olimpica di Atlanta 1996 persa contro l’Olanda, Julio Velasco salutò la panchina azzurra, mettendo fine al decennio di guida tecnica che aveva portato l’Italia a livelli mai visti prima. L’arduo compito di succedere a Velasco spettò a Paulo Roberto de Freitas, semplicemente noto come Bebeto. L’allenatore brasiliano si ritrovò con una squadra leggermente diversa, dal momento che dopo i Giochi americani, con Velasco lasciarono la Nazionale anche quattro de “I 12 uomini d’oro”: Tofoli, Cantagalli, Bernardi e Zorzi.

Difficile dunque pensare di poter ancora dominare in lungo e in largo come fatto fino a quel momento, anche perché quella finale olimpica persa qualche scoria la lasciò. L’Italia si presentò ai Mondiali del 1998 con la volontà di difendere i due titoli vinti nelle precedenti edizioni di Grecia 1994 e Brasile 1990. L’Italia dominò la prima fase del torneo, vincendo nettamente i tre match del Girone B contro Canada, Thailandia e Stati Uniti, con gli americani che riuscirono a strappare un set. I ragazzi di Bebeto, per la seconda fase, vennero quindi inseriti nel Girone H, con Ucraina, USA, Cina, Grecia, Russia, Jugoslavia e Paesi Bassi. Nessun problema nelle prime quattro partite, dove gli azzurri lasciarono un set solamente ai russi. Il 25 novembre arrivò invece la prima sconfitta del torneo contro la Jugoslavia, che si impose per 0-3. L’Italia però si rinvigorì nel remake della finale olimpica 1996: Olanda battuta in tre set.

L’Italia si ritrovò così nuovamente tra le prime quattro squadre al mondo, risultato prevedibile visti i precedenti ma da non dare mai per scontato. In semifinale, gli azzurri trovarono un avversario ben noto: quel Brasile sconfitto al tie-break della finale al cardiopalma dei Mondiali 1990. Il risultato si ripeté esattamente uguale nel penultimo atto del mondiale giapponese: verdeoro sconfitti al tie-break e azzurri in finale. L’avversaria che separava l’Italia dal terzo storico titolo iridato era la Jugoslavia, proprio l’unica squadra capace di sconfiggere (anche nettamente) gli azzurri nel torneo. Ma si sa, ogni partita è a sé, specie se in palio ci sono le medaglie. Gli azzurri scesero in campo molto determinati ed il match fu a senso unico: 0-3 per gli azzurri. L’Italia divenne campione del mondo per la terza volta consecutiva, risultato mai raggiunto da nessun’altra squadra al mondo. Purtroppo però, quello fu anche l’ultima occasione in cui l’Italvolley maschile salì sul gradino più alto del podio iridato.

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