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Milano è nel cuore dell’Europa. Ed è proprio all’Europa che le ragazze dell’Italvolley stanno guardando, radunandosi nella città meneghina in vista delle qualificazioni alla competizione continentale del 2017 in Azerbaigian e Georgia. A guidarle verso questa avventura di metà settembre, c’è un nuovo tecnico. Cristiano Lucchi, 38 anni, l’ultima stagione al Club Italia, ha una voglia matta di mettersi in gioco. Con intraprendenza ed entusiasmo romagnolo (lui che è di Cesenatico), sospende la pausa pranzo e anticipa addirittura la prima domanda:
“Va tutto molto bene, siamo carichi. Ieri ho incontrato le ragazze e abbiamo fatto subito una sessione di pesi. Poi, una riunione per parlare un po’ con le ragazze e questa mattina un allenamento tecnico. Andremo avanti così tutta la settimana”.
Correre e lavorare, per buttarsi alle spalle il più in fretta possibile la delusione di Rio 2016. Una pagina che si chiude e che fa spazio immediatamente a un nuovo capitolo. D’altronde, la voglia di ricominciare delle ragazze dell’Italvolley, si legge nei loro occhi:
“Hanno lo sguardo giusto e la voglia giusta, lo percepisco. Insieme alle sei ragazze che sono state a Rio, ce ne sono altre otto nuove, con cui ho già lavorato a Roma la settimana scorsa. Queste ultime hanno portato una rinnovata energia e hanno contagiato tutto l’ambiente: sono entusiaste di essere entrate a far parte di questo gruppo. Ma anche le altre che sono state a Rio hanno avuto l’approccio giusto: vogliono immediatamente rimettersi in forma e vogliono recuperare anche mentalmente la condizione, per rimettersi subito in gioco e dimostrare quanto valgono. Il gruppo è vivo!”
Un “gruppo” che è la parola d’ordine di questa nazionale. Unite si arriva dappertutto, con costanza e rinnovata fiducia nei propri mezzi. Il giusto mix tra esperienza e spensieratezza propria delle ventenni. La ricetta delle belle speranze parte da questi ingredienti:
“Si rema tutti dalla stessa parte. A fare da guida alle ragazze più giovani ci penseranno Valentina Tirozzi (schiacciatrice di Casalmaggiore) e Monica “Moki” De Gennaro (libero d’esperienza, dal 2006 nel giro della nazionale). Saranno loro i due capitani della squadra e hanno dalla loro il grande valore in più che ti può dare l’esperienza. Ma mi aspetto grandi cose anche dalle ragazze più giovani. Tra le altre, segnalo il ritorno di Anastasia Guerra e di Raphaela Folie, oltre a Caterina Bosetti che si sta rimettendo in gioco. Poi, ho voluto chiamare fortemente Beatrice Parrocchiale che è un libero importante e che va valorizzata per il futuro. Non dimentichiamoci, poi, degli altri punti fermi della squadra: sappiamo, ad esempio, quanto possa essere devastante Paola Egonu quando è in condizione. Insomma, stiamo costruendo la nazionale del futuro, quella che ha tante ottime individualità me che dovrà lavorare insieme per fare il salto di qualità”.
Certo, poi scorri la lista e non leggi il nome di Valentina Diouf. L’opposto di Busto Arsizio è rimasta scottata dalla “telenovela” che ha preceduto Rio: scaricata per ben due volte dall’ex ct Marco Bonitta (in occasione del pre-olimpico di Tokyo e delle convocazioni per i Giochi), non sta vivendo un periodo particolarmente sereno:
“Valentina sa quanto mi avrebbe fatto piacere averla con noi. Ci siamo sentiti e abbiamo fatto una lunga chiacchierata. Mi ha detto che non se la sarebbe sentita di rientrare in azzurro in questo momento. Ha bisogno di staccarsi un po’ dalla nazionale, perché dopo le due esclusioni di Tokyo e di Rio ha sofferto tanto. La scelta è stata sua e si è anche scusata per questo. Ora si concentrerà sulla prossima stagione e si rimetterà a lavorare per poter tornare nuovamente a far parte di questo gruppo. Non spetta a me giudicare questa scelta; eventualmente lo farà la Federazione. Posso solo dire che l’esclusione dall’Olimpiade l’ha veramente buttata giù di morale. Tuttavia, sono ottimista e penso che abbiamo buone possibilità di rivederla in azzurro più in là”.
Bisogna, tuttavia, guardare avanti. Due week-end (16-18 settembre in Ucraina, 23-25 settembre in Italia) e tre avversarie separano l’Italia dalla qualificazione all’Europeo. Affrontare queste partite preliminari è quasi un inedito per la nostra nazionale (non accadeva dal 2003): le azzurre, essendosi classificate fuori dalle prime cinque all’Europeo 2015 in Olanda, non hanno ottenuto il pass diretto alla successiva manifestazione continentale. E ora dovranno vedersela con Austria, Lettonia e Ucraina.
“Sono avversarie che andranno studiate nel dettaglio. Non dobbiamo fare l’errore di sottovalutarle, perché si tratta di squadre che si sentono perfettamente a loro agio in questa competizione e che hanno lavorato tutta l’estate in vista di questo appuntamento. Dobbiamo concentrarci su noi stessi e fare bene le cose da questa parte della rete. Pronti, consapevoli dei nostri mezzi e con la giusta concentrazione, riusciremo a fare bene”.
La nazionale, proprio a partire dal suo nuovo allenatore, avrà ancora una volta un’ossatura da Club Italia, di atlete giovani che crescono nei vivai e che hanno trovato, in A1, la loro dimensione ideale. Un modello che potrebbe essere esportato anche in altri sport, per aumentare il potenziale delle altre nazionali:
“Assolutamente sì. Il Club Italia potrebbe essere la costola delle nazionali di qualsiasi altro sport. Per quanto riguarda la pallavolo, è chiaro che questo modello è stato vincente e ha ottenuto buoni risultati: abbiamo preso tante giovani talentuose, le abbiamo fatte lavorare in un certo modo e le abbiamo fatte confrontare con il panorama altamente competitivo dell’A1. Il progetto verrà portato avanti con lo stesso impegno dello scorso anno con molte ragazze nuove. L’obiettivo primario è quello di formare giocatrici da massima serie; se poi dovessero essere all’altezza della nazionale, sarebbe un risultato ancora di più alto livello. Quello che è successo quest’anno, ovvero trovare in nazionale 4-5 giocatrici del Club Italia, è stato qualcosa di eccezionale. E noi dobbiamo continuare a lavorare per ottenere risultati simili a questo”.
Infine, uno sguardo oltre la siepe. Lucchi guiderà le azzurre in queste qualificazioni per poi tornare a far crescere proprio le ragazze del Club Italia:
“Ora sono concentrato sul raggiungimento della qualificazione all’Europeo e sono grato alla Federazione per avermi dato questo incarico. In futuro, tornerò a lavorare con passione al progetto Club Italia. Per la nazionale, invece, ci sarà senz’altro un tecnico di esperienza, un nome importante, che saprà gestire al meglio questo gruppo nuovo e giovane”.
ASCOLTA L’INTERVISTA COMPLETA AL CT CRISTIANO LUCCHI: