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Termina in semifinale il sogno di una finale tutta italiana in Champions League 2017/2018 di volley maschile. Alla Basket-Hall di Kazan i padroni di casa dello Zenit si impongono sulla Sir Safety Conad Perugia col punteggio di 0-3 (22-25; 20-25; 20-25). Leon non ha pietà dei suoi futuri compagni di squadra e guida la sua squadra nella ricerca della quarta Champions consecutiva. L’avversaria in finale sarà la Lube Civitanova, che al Mondiale per Club aveva dimostrato di avere tutte le armi per mettere pressione ai russi.
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TUTTO IL TABELLONE DELLA COMPETIZIONE DAI PLAYOFF ALLA FINAL FOUR
I RISULTATI DAI PLAYOFF ALLA FINAL FOUR
Pagelle
PERUGIAÂ
De Cecco 7: ci prova. Dà fiducia a Berger e Anzani, forza il gioco con Podrascanin, dà palla alta ad Atanasijevic se proprio non può fare altro. Non basta.
Atanasjievic 7: non si fa intimidire nonostante abbia davanti un muro che definire gigantesco è riduttivo. Commette qualche errore evitabile, ma alla fine è l’unico a dare continuità all’attacco umbro.
Zaytsev 6,5: tiene in ricezione e, dopo l’uscita di Russell, si prende responsabilità anche in attacco.
Russell 4: colui che era stato il grande assente dell’ultima sfida delude drammaticamente le attese. Appena 23 punti prima del cambio, in cui colleziona un attacco out senza muro e due murate su appena quattro palloni.
Podrascanin 7: la fisicità dei pariruolo russi gli crea qualche grattacapo in attacco, ma a muro si fa valere comunque.
Anzani 6,5: inizia bene, poi perde un po’ la bussola ma senza mai uscire dalla partita.
Colaci 5: contro certi giocatori, e certe squadre non c’è molto da fare. Come tutta la Sir getta il cuore oltre l’ostacolo, senza però trovare contromisure alle sassate che continuano ad arrivare dalle sue parti.
Berger 6: subito dentro al posto di uno spaesato Russell, l’austriaco se non altro limita i danni ma non porta in dote particolari vantaggi. Rientra nella seconda frazione, con risultati leggermente migliori. Titolare nella terza, ma ancora senza incidere più di tanto.
Siirila s.v.: entra sul 22-24 e col servizio regala un facile contrattacco ai suoi, che Atanasijevic spreca.
Shaw s.v.: un paio di giri in prima linea per provare a limitare i posti 4 avversari.
KAZAN
Butko 7: è facile giocare quando hai in squadra tre dei cinque-sei attaccanti più forti del mondo. Ha il merito e l’umiltà di proporre un gioco in grado di massimizzare la resa dei suoi compagni.
Mikhailov 8: match pauroso per quello che al momento è probabilmento l’opposto più forte al mondo.
Anderson 6,5: riceve, mura, batte, ogni tanto attacca (con discreti risultati). È il leader indiscusso di una delle nazionali più competitive del panorama internazionale, qua fa il comprimario. E lo fa molto bene.
Leon 8,5: inizia male. Malissimo. Poi però decide di vincere e piazza tre ace in fila; da lì non sbaglia più niente.
Volvich 6,5: pronti, via e il gigante russo dà subito a Russell un assaggio della serata che lo attenderà . Altissimo a muro e in attacco, insidioso in battuta. Giocatore incredibilmente concreto.
Samoylenko 5,5: la palla è una sola, e i centrali russi per ovvi motivi la vedono poco. A muro si fa rispettare, ma non si esprime sul livello surreale dei compagni di squadra.
Verbov 6,5: ha pochissimo da difendere, visto che il muro fa il solito lavoro egregio. In ricezione è comunque una certezza.