Elezioni Figc

Malagò: “Tavecchio disconosce regole. Commissariamento? Trenta giorni di tempo” (VIDEO)

Giovanni Malagò
Giovanni Malagò - Foto Sportface

Alla lettera che abbiamo inviato lo scorso 5 gennaio non c’è stata una risposta formale da parte della Federcalcio: questo vi fa capire lo stato dell’arte e noi siamo dispiaciuti. In Lega di A al momento c’è un commissario straordinario (Carlo Tavecchio, ndr) che dovrebbe rispettare delle regole che per primo sta assolutamente disconoscendo”. Queste le parole del presidente del Coni Giovanni Malagò al termine dell’incontro con i tre candidati alla presidenza della Federcalcio (Gravina, Sibilia e Tommasi) organizzato a Palazzo H, al Foro Italico. “Tavecchio doveva rendere pubblica la lettera ricevuta lo scorso 5 gennaio, protocollata e ufficiale, invece nessuno dei tre candidati ne era a conoscenza – ha osservato il numero uno dello sport italiano – La Figc sta permettendo da moltissimi mesi che la Lega di A disconosca le regole del nostro mondo e in particolare della federazione stessa: la persona che dovrebbe adoperarsi per risolvere questo problema, ma non lo ha mai fatto e anzi non lo ha neanche mai posto, è il presidente dimissionario e commissario straordinario Carlo Tavecchio. È un problemino, anzi un problemone che non è stato preso in considerazione, ma è stato sistematicamente disatteso”

La Lega di A è “in una situazione illegittima, non ha rispettato il suo dovere come hanno fatto le altre leghe. Per una questione di quieto vivere e di buon senso, soprattutto in un momento in cui tutto il mondo si ferma e non litiga, anzi cerca di fare la pace, è stato deciso di dare trenta giorni di tempo per sistemare questa vicenda” prosegue presidente del Coni Giovanni Malagò parlando della situazione della Lega di A, senza rappresentanti da quasi un anno, al termine dell’incontro con i tre candidati alla presidenza della Federcalcio in vista delle elezioni del 29 gennaio. “Molti membri di Giunta già ieri a Firenze volevano procedere al commissariamento della Figc senza aspettare i trenta giorni – ha aggiunto il numero uno dello sport italiano – ma sarebbe stato un errore perché non è possibile impedire l’assemblea alla Lega di A: il Coni non ha questo tipo di potere giuridico. E poi siamo tutti in partenza per le Olimpiadi e c’è una tregua sancita in tutto il pianeta: noi diamo una mano alla Lega di A per uscire dalle sabbie mobili, ma loro devono afferrarla per farsi tirare fuori”.

“Ho fatto presente ai tre candidati che la Figc rischia di essere commissariata dopo le elezioni se la situazione della Lega di A non si sistema” aggiunge il presidente del Coni. “Con loro ho avuto una chiacchierata serena, corretta: nessuno ha voluto raccontare delle false verità – ha aggiunto il numero uno dello sport italiano – Ho chiesto ai tre candidati di fare le necessarie valutazioni, hanno dimostrato di rendersi perfettamente conto dello stato dell’arte: la Lega di A è in una posizione illegittima, perché non ha mai recepito i principi informatori e non ha mai rinnovato le proprie cariche. Il Coni non torna indietro, altrimenti perdiamo credibilità perché è un nostro dovere come ente vigilante”.

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