La passerella nel mare di casa è iniziata: all’alba di martedì 14 gennaio (tra le 3 e le 7), salvo sorprese, Charlie Dalin vincerà la Vendée Globe 2025 e lo farà con il nuovo record del giro al mondo in barca a vela senza scalo o assistenza. La circumnavigazione in solitario iniziò oltre 67 giorni fa e il velista francese è pronto ad attraccare al porto di Les Sables d’Olonne (dove tutto iniziò) con quasi una settimana di anticipo rispetto al record fatto registrare dal connazionale Armel Le Cleac’h nell’edizione 2016/17. Un successo atteso da anni per Dalin che nel 2020-21 tagliò per primo il traguardo, ma sul podio finì secondo alle spalle di Yannick Bestaven, alla luce delle compensazioni stabilite dalla Giuria per il soccorso a Kevin Escoffierun.
Stavolta tutto è filato liscio. E l’arrivo sarà di quelli sognati con un aiuto anche del meteo: “Ci sarà un po’ di bolina per finire con temperature molto fredde, forse la notte più fredda dell’intera gara, ma sarà un mare piatto. Quindi questa è la mia immagine finale, la barca che scivola dolcemente controvento, a volte in foiling, vicino alla costa, ed è così che la immagino. Stiamo navigando così vicino alle mie acque di allenamento, dove ho navigato tante volte con la barca, e probabilmente navigherò vicino a casa, è una bella immagine simbolica. Navigare vicino a Finistère dove la barca è di base e dove è stata costruita, è davvero bello”, ha detto Dalin, che ammette: “Quando sei vicino al traguardo il tempo scorre molto più lentamente”. Molto più rispetto ai mari gelidi dell’Antartide, più del Punto Nemo, il più remoto della Terra, più di Capo Horn. “Ma in realtà la vita continua allo stesso modo, penso al mio lavoro, rimango concentrato, mi riposo, mangio bene e regolo bene la barca. Sono ancora con la testa alla gara, completamente. Sono sempre gli ultimi chilometri che sembrano i più lunghi”, aggiunge. Discorso simile anche per Yoann Richomme (PAPREC ARKÉA), secondo in classifica, atteso al porto tra le 16:00 e le 21:00 dello stesso giorno. Più indietro, al largo delle Azzorre, Sebastien Simon (Groupe Dubreil).
Diciottesimo posto per l’unico italiano in gara, Giancarlo Pedote, che si trova in un gruppo di nove velisti, alle prese con una burrasca nell’Atlantico, al largo delle acque del Brasile. L’obiettivo è l’Equatore, attraversato fin qui solamente da sette concorrenti. Nella giornata di ieri Pedote aveva pubblicato un video mozzafiato con la luna piena: “Questo te lo regala solamente la Vendée Globe”. La sua gara è ancora lunga e ricca di immagini suggestive.
Cos’è la Vendée Globe
Giunta alla decima edizione, la Vendée Globe è un giro del mondo in barca a vela da compiere in solitario, senza possibilità di attracco o di assistenza esterna con arrivo e partenza dal porto francese Les Sables-d’Olonne, nel dipartimento della Vandea (Vendée, appunto). La competizione fu ideata nel 1989 dal velista Philippe Jeantot, che chiuse al quarto posto la prima edizione, vinta da Titouan Lamazou. Dal 2016 si decise di introdurre la Zona di Esclusione Antartica (ZEA), un’area virtuale inaccessibile per i concorrenti per via del pericolo iceberg. In quest’edizione, però, è stato avvistato un iceberg. Non succedeva dal 2008. Un’altra magia di un’edizione da record.