Yoann Richomme (Paprec Arkéa) e Charlie Dalin (Macif Santé Prévoyance) hanno scavallato da poche ore Capo Horn (Cile) e si avviano alla lunga risalita verso la Francia. Richomme (Paprec Arkéa) ha attraversato Capo Horn intorno a mezzanotte e mezza, seguito da vicino da Dalin. Il leader della Vendèe Globe hanno oltrepassato l’ultimo dei tre Capi, insieme a Buona Speranza (Sudafrica) e Leeuwin (Australia), dopo 43 giorni 11 ore e 25 minuti di navigazione. Dalin a sua volta ha superato questo traguardo leggendario meno di dieci minuti dopo di lui. “È stato molto emozionante oltrepassare Capo Horn. Non avrei mai pensato di affrontarlo in queste condizioni (15 nodi di vento e onda praticamente assente)”, ha riferito Richomme in un messaggio vocale riportato dai media locali. Le foto inviate alla direzione di regata mostrano delle condizioni di navigazioni estremamente rare a queste latitudini, sotto un cielo azzurro con una visibilità perfetta
E il record traballa
I due, che potrebbero giocarsi la Vendée fino alla fine, stanno mettendo in grande dubbio il record della manifestazione. Nel 2016/2017, anno del miglior tempo, Armel Le Cléac’h ha raggiunto Capo Horn dopo 47 giorni e 32 minuti di regata. Al momento Richomme e Dalin sono nettamente avanti rispetto al miglior tempo parziale, ma tutto dipenderà dalle condizioni di vento dell’ultimo mese di navigazione. Nel 2012 François Gabart, futuro vincitore, ha varcato la soglia dell’Oceano Atlantico un’ora e 20 minuti prima di Le Cléac’h. Secondo gli ultimi modelli, ancora molto fragili, Richomme e Dalin, partiti da Les Sables d’Olonne il 10 novembre, potrebbero tornare in Vandea nei prossimi 21 o 22 giorni e infrangere il record stabilito nel 2017 da Le Cléac’h ( 74 giorni, 3 ore e 35 minuti).
Il rischio di ipotermia
I Mari del Sud stanno mettendo a dura prova i concorrenti come Sébastien Simon, che è stato a lungo testa a testa con Dalin prima di perdere il ritmo, frenato dalla rottura del foil destro della sua Imoca. L’avvicinamento al Corno è stato duro per gli skipper, a causa del freddo. Lunedì Dalin ha spiegato che ha dovuto accumulare strati di vestiti per evitare di rischiare l’ipotermia mentre la temperatura nella zona giorno della sua barca non supera i 9°C.
La classifica martedì alle 7.00
1. Yoann Richomme (Paprec Arkéa) 6.917,75 miglia nautiche dall’arrivo
2. Charlie Dalin (Macif Santé Prévoyance) a 8,88 miglia
3. Sébastien Simon (Groupe Dubreuil) a 515,55 miglia
4. Thomas Ruyant (vulnerabile) a 1.492,77 miglia
5. Jérémie Beyou (Charal) a 1.645,91 miglia
6. Nicolas Lunven (Holcim – PRB) a 1.714,46 miglia
7. Boris Herrmann (Malizia – Seaexplorer) a 1.746,54 miglia
8. Sam Goodchild (vulnerabile) a 1.779,15 miglia
9. Yannick Bestaven (Maître Coq V) a 1.784,79 miglia
10. Paul Meilhat (Biotherm) a 1.800,81 miglia