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Vela, Route du Rhum 2022: Caudrelier in testa negli Ultim, Beccaria 5° nel Class 40

Route du Rhum Vela
Route du Rhum Vela - Foto LiveMedia/Nicolas Pehe/DPPI

Superata la domenica, con il traguardo che si avvicina e con le condizioni meteo che nei giorni scorsi non hanno certo aiutato. Al comando, negli Ultim 32/23, c’è ancora il Maxi Edmond de Rothschild di Charles Caudrelier. “Non c’è stato un momento in cui ci sono state le condizioni per riposare”, ha detto in un messaggio. Alle sue spalle Francosi Gabart con Lazartigue (+101.2 nm) e Thomas Coville (+157.6 nm), un po’ più indietro su SODEBO. Francis Joyon (Idec Sport) e Yves Le Blevec (Actual) staccati in un testa a testa per la quarta posizione. I giganti dovrebbero arrivare al traguardo nella notte tra martedì e mercoledì.

Nel Class 40 intanto l’italiano Ambrogio Beccaria è quinto su Allagrande Pirelli alle spalle di Matthieu Perrat (Inter Invest), Xavier Macaire (Groupe SNEF), Corentin Douguet (Queguiner), Yoann Richomme (Paptrec Arkea), al momento in testa. Alberto Bona (IBSA) è nono, Andrea Fornaro (Influence) è diciottesimo. Nell’Imoca Giancarlo Pedote (Prysmian Group) è ventunesimo.

Questo l’aggiornamento di Beccaria nella giornata di domenica: “Ciao a tutti! Ieri è stata stata una giornata molto rock ‘n roll… Abbiamo passato il secondo fronte freddo di questa Route du Rhum, e non sarà l’ultimo: domani ne prendiamo un altro bello tosto! Avevo preparato bene la barca, sapevo che lì il vento può essere molto più forte che nei modelli, così ho guardato le foto satellitari e ho visto che appena davanti a me c’erano delle nuvole pericolose. Ho preso 2 mani alla randa e cambiato il fiocco, 14 minuti dopo c’erano raffiche a 45 nodi e un mare infernale. La cosa a cui invece non avevo dato troppa attenzione è che effettivamente dopo il fronte il vento gira ma il mare no, quindi abbiamo navigato qualche ora in delle condizioni molto pericolose, dove alcuni partecipanti hanno perso l’albero. Io ho rotto i due sensori del vento, quello provinciale e quello secondario, in testa d’albero. Vuol dire che da qui in avanti si naviga molto a fiuto, il pilota automatico non segue più il vento ma solo la rotta, il che è enormemente penalizzante e mi costringe a dormire pochissimo. La cosa positiva è che siamo ancora nel pacchetto che conta e non siamo pronti a lasciare neanche un millimetro. Alla Grande!”.

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