
New Zealand e Luna Rossa - Foto Norberto Maccagno / IPA Sport / IPA
Era nell’aria da tempo, tra sospetti e malumori, e adesso è anche ufficiale: Emirates New Zealand, vincitrice dell’America’s Cup 2024 a Barcellona, non difenderà il titolo ad Auckland. Il governo nazionale di Wellington si è tirato indietro dalla corsa all’organizzazione della competizione sportiva più antica al mondo. “Dopo aver vinto la 37a America’s Cup nell’ottobre dell’anno scorso, il Royal New Zealand Yacht Squadron e l’Emirates Team New Zealand hanno cercato di valutare la possibilità di ospitare la 38a America’s Cup ad Auckland, con la consapevolezza della necessità di una combinazione di sostegno privato, sostegno del governo locale e del governo centrale, ma non a scapito del finanziamento di altre priorità nel difficile clima economico”, si legge in una nota dell’America’s Cup.
“In questo periodo, il team ha avuto conforto nel livello di supporto privato e ha lavorato con Tataki Auckland Unlimited che ha guidato in modo proattivo la candidatura. Quindi, è con delusione e comprensione che apprendiamo che Mbie e il governo centrale hanno deciso di non sostenere la 38a America’s Cup ad Auckland nel 2027. Sebbene i significativi vantaggi economici derivanti dall’ospitare l’America’s Cup e altri grandi eventi siano ampiamente dimostrati, come i 1,034 miliardi di euro (1,9 miliardi di dollari neozelandesi) di benefici economici a Barcellona nel 2024, comprendiamo che in questo momento ci sono altre priorità per il governo neozelandese”, conclude la nota.

Si apre quindi la corsa. Escluso un bis a Barcellona, ma la Spagna resterebbe favorita. Al momento in pole ci sarebbe proprio Valencia, che ha già ospitato l’America’s Cup nelle edizioni del 2007 e del 2010. Non solo Spagna in Europa. Secondo il portale ‘Stuff’ anche Grecia e Italia sarebbero interessate. Luna Rossa ha sede a Cagliari, ma per ora l’idea dell’America’s Cup in Sardegna non trova riscontri ufficiali, mentre Atene secondo Il Sole 24 Ore avrebbe il sostegno del magnate George Prokopiou. Occhio anche alle soluzioni esotiche. L’Arabia Saudita resta interessata, dopo che lo Jeddah Yacht Club ha fatto le prove generali ospitando una regata preliminare nella scorsa edizione. Senza dimenticare il Brasile. Lo scorso dicembre il quotidiano La Stampa riferì di uno scambio di lettere tra Grant Dalton, CEO di New Zealand, ed Eduardo Paes, sindaco di Rio de Janeiro.

Le ricadute economiche dell’America’s Cup a Barcellona
Il fascino dell’antico porta soldi. L’America’s Cup è la competizione sportiva più antica al mondo e a Barcellona i numeri offrono la misura del successo. L’Università di Barcellona e la Fondazione Barcelona Capital Nàutica (FBCN) hanno pubblicato lo scorso 4 marzo i risultati del report sull’impatto economico post-evento, che ha rivelato un ritorno economico positivo di oltre 1 miliardo di euro sul PIL. Sono stati registrati 1,8 milioni di visitatori nel corso dei 59 giorni in tutti i siti degli eventi ad ingresso gratuito, con 460.819 partecipanti nella sola Barcellona. La 37esima edizione dell’evento ha inoltre creato l’equivalente di 12.872 posti di lavoro a Barcellona generando 208,5 milioni di euro di entrate fiscali. Un contributo è arrivato anche dai 244 superyacht, location d’eccezione per seguire l’evento, con una spesa di 35 milioni di euro iniettata nell’economia locale. Numeri importanti anche in televisione con un pubblico complessivo di 954 milioni di persone davanti allo schermo.