l’America’s Cup vede il punteggio sul 4-2, con la Ineos Britannia che ha siglato due successi consecutivi. Dopo lo sbarco, Sir Ben Ainslie commenta così la giornata di gare appena conclusa: “Un giorno importante, un giorno grandioso per il team. Ne avevamo davvero bisogno e non posso dire abbastanza di come tutti hanno risposto al fatto di essere quattro in meno: i progettisti, gli ingegneri, il team di terra si sono uniti per trovare quei piccoli guadagni, per aumentare le prestazioni là fuori sul campo di regata“. Cosa ha fatto la differenza? “Sono solo piccole cose, davvero. Queste barche sono così volubili in termini di come le si imposta e delle tecniche di come le si conduce. Abbiamo visto alcune aree in cui eravamo forse un po’ indietro, quindi pieno merito al team di allenatori e agli ingegneri che hanno setacciato i dati cercando di capire come possiamo apportare alcune di quelle modifiche”.
La parola passa poi a Blair Tuke, trimmer di sinistra e controllore di volo per il Team New Zealand: “Sicuramente sono usciti bene e ottenere due vittorie contro di noi in quelle condizioni è un grande sforzo da parte loro. Ricorderemo oggi come una giornata in cui abbiamo lasciato sfuggire alcune opportunità . La prima è stata davvero scioccante per i nostri standard: rallentare all’ingresso del porto e poi trovarci in una situazione in cui non potevamo attraversare, o forse avremmo potuto farlo, è stata una cosa che vorremmo dimenticare. La seconda partenza, secondo me, ci siamo messi in una posizione piuttosto forte e poi probabilmente li abbiamo lasciati andare lì”. Gli aspetti positivi della giornata: “Penso che da queste situazioni si tragga conforto dal fatto che la barca sta andando veloce, e oggi ci siamo decisamente sentiti così. Anche nella prima gara stavamo facendo progressi e abbiamo sicuramente sentito la stessa cosa nella seconda gara. Ovviamente i “lavori da fare” sono nella partenza e nell’assicurarci che, anche se ci sentiamo a nostro agio, dobbiamo dare il colpo di grazia ed essere certi di ottenere l’accelerazione finale“.