L’America’s Cup, il trofeo sportivo più antico al mondo, ha conosciuto varie classi di imbarcazioni e ha vissuto nuove frontiere. Dopo le edizioni disputate con i catamarani volanti AC72 (2013) e AC50 (2017), la nuova classe è quella AC75. Un monoscafo di poco più di 23 metri di lunghezza, che naviga sollevato sulla superficie dell’acqua. Sembra di fatto ‘volare’ e può raggiungere velocità superiori ai 50 nodi. Ma come fa l’AC75 a sollevarsi dall’acqua? Il merito è dei due foil laterali, cioè delle piccole ali che a seconda del momento di navigazione sono immerse o sollevate (quello sottovento è in acqua nella normale navigazione, mentre entrambi sono abbassati nei cambi di mure). Il foil consente di far sollevare lo scafo e ridurre l’attrito dello stesso sull’acqua, permettendo così all’imbarcazione di avere una maggiore velocità. La velocità di decollo è intorno ai 18 nodi. Quando il vento è leggero (6.5 nodi il limite minimo per regatare in America’s Cup), le condizioni per la gara sono al limite e l’impresa principale delle imbarcazioni è quella di non cadere dai foil.
“Luna Rossa riesce a volare grazie ai foil, delle ali che si trovano sott’acqua, molto simili a quelle di un aereo, soltanto più piccole. Raggiungendo una certa velocità, queste ali sono in grado di creare una forza verso l’alto che permette alla barca di sollevarsi”, ha spiegato Matteo Ledri, esperto di fluidodinamica in Luna Rossa Prada Pirelli, in un video pubblicato dallo stesso team italiano. Nel design ci sono regole precise. La parte anteriore del foil è uguale per tutti i team, mentre viene lasciato margine sulle forme nella zona posteriore. Quello dei foil è solo una parte di un lavoro che ha richiesto tempo e conoscenze sterminate. Basti pensare che l’AC75 di Luna Rossa, costruito dal cantiere Persico Marine, ha impegnato più di 90 persone, di cui 37 designer del team per quasi due anni. Totale: 78.000 ore lavorative. I successi del team di Max Sirena partono da lontano.