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Wimbledon 2023, day 11: Jabeur infrange il sogno di Sabalenka, Vondrousova come Billie Jean King

Ons Jabeur
Ons Jabeur - Foto Ray Giubilo

Day 11 di Wimbledon 2023 vuol dire semifinali femminili e, come prevedibile, i due match andati in scena sul Centrale non hanno deluso le aspettative. La prima a staccare il pass per la finale è stata Marketa Vondrousova, che per il terzo anno dispari consecutivo ha raggiunto una finale prestigiosa (2019 Roland Garros, 2021 Giochi Olimpici): dopo due sconfitte è il momento di sfatare il tabù, ma non sarà affatto facile contro un’avversaria come Ons Jabeur. L’altra finalista, nonostante a scendere in campo con i favori del pronostico fosse Sabalenka, sarà infatti la tunisina, che si è imposta in rimonta ed è tornata in finale.

Anche per lei c’è una maledizione da contrastare, ovvero le finali slam. Lo scorso anno è stata sconfitta a Londra da Elena Rybakina e a New York da Iga Swiatek, ma tra pochi giorni avrà una ghiotta opportunità per riprovarci. L’impressione è che gli ostacoli più difficili siano alle spalle. Rischia infatti di passare inosservato ma Jabeur ha sconfitto nell’ordine tre top 10: una due volte vincitrice del torneo come Kvitova, la campionessa in carica Rybakina e l’aspirante numero uno al mondo Sabalenka. Ciò tuttavia non vuol dire che la finale sarà una passeggiata, sia perché la tunisina avrà la pressione di dover vincere ma anche perché Vondrousova l’ha già sconfitta quest’anno sia all’Australian Open che a Indian Wells.

E’ stata proprio Marketa Vondrousova la giocatrice ad uscire vittoriosa dalla parte alta del tabellone ed avere la possibilità di giocare la prestigiosa finale. Dopo la super vittoria contro Pegula ai quarti (rimontando da 1-4 30-40 nel terzo), la giocatrice ceca si è ripetuta contro una deludente Svitolina, che ad eccezione di una reazione d’orgoglio nel secondo set, in cui ha recuperato dallo 0-4 0-40 al 3-4, non è mai riuscita ad impensierirla. Ciò non toglie alcun merito a Vondrousova, che anzi ha continuato ad esprimere un ottimo livello di tennis ed ha meritato l’accesso alla finale. La statistica più sorprendente è che la 24enne di Sokolov è diventata la prima giocatrice dell’Era Open a raggiungere l’atto conclusivo dello slam londinese senza essere testa di serie. Addirittura, è diventata la prima giocatrice da Billie Jean King (nel 1963) a centrare questo traguardo. Nella speranza che gli infortuni finalmente la lascino in pace, Vondrousova è chiamata a fare il possibile perché questo sia un punto di partenza e non l’ennesimo exploit. Grazie a questo risultato si è inoltre portata a un passo dal ritorno in top 15 e al settimo posto della Race, posizioni che può assolutamente ambire a conservare anche negli anni a venire.

Nell’altra semifinale si è invece assistito alla rimonta di Jabeur, ma anche al calo di Sabalenka. La giocatrice bielorussa è tornata a vedere i fantasmi di Parigi ed ha gettato al vento una grossa opportunità. Certo, nei prossimi mesi avrà altre chance di scavalcare Iga Swiatek in vetta al ranking Wta e probabilmente ci riuscirà, ma la sconfitta odierna dimostra ancora come nei momenti cruciali, quando la pressione di dover vincere è tutta su di lei, sia tutt’altro che perfetta. Eppure si tratta di una sconfitta che va analizzata perché se da un lato è vero che se non è riuscita a chiudere nonostante un vantaggio di set e break (7-6 4-2) è colpa sua. Dall’altro lato non si può non sottolineare il livello di Jabeur, che quando ne aveva bisogno è salita in cattedra ed ha approfittato delle indecisioni della rivale per punirla. L’unico rimpianto per Sabalenka è quello di non aver servito come lei sa fare in quegli ultimi due turni di battuta del secondo parziale.

Per il resto è stata molto brava la tunisina a ribaltare l’inerzia del match e metter su una rimonta da brividi. Jabeur è dunque approdata in finale, o meglio ci è tornata, riuscendo in un back-to-back che in passato erano state capaci di fare solamente le sorelle Williams, Serena e Venus. Se qualcuno aveva dubbi su Ons, magari con la convinzione che il meglio l’avesse dato l’anno scorso, alimentata da un inizio stagione in cui aveva faticato, Jabeur li ha fugati in toto. Ora le resta da fare un ultimo sforzo per conquistare l’ambito primo slam e (senza nulla togliere a Vondrousova) francamente se lo meriterebbe. A parlare però sarà il campo, più precisamente il Centrale di Wimbledon sabato 15 luglio alle ore 15:00.

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