Luca Banchi parla al termine della serie scudetto contesa tra la Virtus Bologna e l’Olimpia Milano, che ha visto il trionfo degli uomini di Ettore Messina: “Ancora una partita intensa, condizionata da una situazione falli che ci ha messo in emergenza fin dal primo tempo. Abbiamo cercato di reclutare risorse in una partita dove è diventato difficile interpretare contatti e situazioni che ci hanno visti costantemente penalizzati, come testimonia l’alto numero di tiri liberi degli avversari. La squadra si è battuta con coraggio, trovando fino alla fine le risorse in una serata in cui eravamo con le spalle al muro. Una gara di grande intensità, fisica e nervosa. Non è mai mancata la voglia e il desiderio di un gruppo capace di una stagione speciale, che ci ha permesso di mantenere sempre alta la testa. Ogni sera volevamo giocare per vincere, per dimostrare che questo gruppo ha tutte le qualità per avere successo. Ovvio che chiudere così la stagione lascia amarezza ma altrettanta consapevolezza del feeling tra la squadra e la nostra tifoseria: questo è un bene prezioso, determinato dal sostegno di una tifoseria speciale ma anche del carattere di questa squadra. Merito ai nostri avversari, ma come detto abbiamo continuato a crederci e a lottare nonostante una serata difficile”. “Una stagione che sembra lunga 10 anni, con una serie di partite in fila: ogni giorno con la grande voglia di andare in palestra e competere. Sono orgoglioso di loro: non ci sono solo i trofei a determinare le caratteristiche di un campione. Quando lavori ogni giorno come hanno fatto i miei giocatori puoi definirti campione, stasera li definisco tali.”
Banchi continua poi: “Un rimpianto? In generale in gara 1 e gara 3 ci sono stati epiloghi che lasciano rimpianti e amarezza ma devo essere obiettivo nel riconoscere che il modo in cui siamo arrivati, senza mai un attimo di tregua, può aver contribuito a toglierci un po’ equilibrio e potenziale a disposizione. Stasera forse è stata l’unica partita in cui tra le due squadre c’è stata una distanza importante. Ciò nonostante eravamo tornati a 2-3 possessi di distanza. La nostra è una squadra che ha valori e risorse, anche quando non è al pieno delle proprie forze“. “E’ stata una stagione ricca di emozioni, da parte mia ringrazio chi mi ha dato la possibilità di allenare questo club. La squadra mi ha accolto subito: ogni giorno ho percepito la voglia di diventare migliori. Io spero di essere stato all’altezza di un gruppo pieno di ragazzi speciali e riconosciuti come campioni. Ho avuto attestati di stima per il percorso in Europa che dimostrano che questa è una squadra amata, nel modo in cui è stata in campo, per come è stata gruppo. Le nostre migliori vittorie infatti sono arrivate in maniera collettiva: non abbiamo mai vissuto serate individuali come successo stasera a Mirotic, che ha tirato 18 tiri liberi, al di là di qualche rara eccezione. Abbiamo fatto sacrifici di squadra, con criterio e disciplina cercando di competere al livello a cui siamo arrivati. Abbiamo guadagnato il rispetto di top club europei, che hanno dovuto sudare per batterci tutte e due le volte. Penso che la nostra gente possa essere orgogliosa.”