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È un Vincenzo Nibali raggiante quello che commenta a caldo la sua impresa. Il ribaltone che ha fatto è qualcosa di incredibile e lo stesso siciliano stenta a crederci. Fino a due giorni fa lo Squalo sembrava sul punto di abbandonare il Giro, oggi si veste di rosa e domani a Torino alzerà al cielo il suo secondo trofeo senza fine. Il primo pensiero va però alla sua squadra, che ha fatto un lavoro straordinario. In particolare Michele Scarponi.
“È stata una giornata spettacolare. Scarponi meriterebbe una statua per il lavoro che ha fatto in queste due giornate, anche Jakob Fuglsang e Tanel Kangert, che oggi ha tirato in un momento cruciale. La squadra è stata perfetta, io non ci credevo quasi più, ma non avevo paura di perderlo né di vincerlo questo Giro – ha detto il messinese – Nelle salite in quota vedevo che ero il meno sofferente rispetto agli altri e questo mi ha aiutato. Stavo meglio in quota ed è lì che ho fatto la differenza in questi due giorni. Una giornata stupenda, indimenticabile. Forse in questo Giro sono partito con l’idea di voler strafare per essere il favorito numero uno. Ho sentito la pressione, ma nell’ultima settimana abbiamo corso perfettamente“.
Esteban Chaves è lo sconfitto odierno, ma è giovane e si rifarà . La batosta morale per una maglia rosa assaporata soltanto per un giorno e mollata sul più bello non gli toglie comunque il sorriso. “Sono comunque soddisfatto. Se tre anni fa qualcuno mi avesse detto che sarei arrivato secondo al Giro d’Italia non ci avrei creduto. Abbiamo fatto il possibile ma oggi Nibali è stato il più forte – ha detto il colombiano della Orica – È la vita e io sono comunque contento che i miei genitori siano venuto qui e mi abbiano visto“.