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Nazzareno Calajò, classe 1969, è stato arrestato al termine di un’indagine portata avanti dalla procura di Milano sul traffico di droga. “Il Nazza”, così viene soprannominato, è il capo del quartiere Barona, nella zona sud-occidentale di Milano, da cui si muovevano diversi fili: alcuni di questi hanno sfiorato anche i capi ultrà di Inter e Milan, con dichiarazioni d’intenti per agguati e assassini.
Lo si apprende da diverse intercettazioni, pubblicate da Il Fatto Quotidiano, in cui si fa riferimento a Vittorio Baiocchi, capo ultrà dell’Inter e assassinato sette mesi dopo in un agguato: “Vado a San Siro e gli taglio la testa davanti a tutti. Lo sequestriamo, lo anestetizziamo, lo portiamo all’orto e lo sotterriamo. Prendo l’ergastolo, non succede niente…”. Poi anche i riferimenti a due uomini della curva rossonera, ovvero Luca Lucci e Giancarlo Lombardi. “Noi non abbiamo mai mangiato un euro dalla curva… mo’ pigliarci a cuore una cosa che non ci interessa…”. Poi però è il ras a parlare di azioni concrete: “Io ti dico la verità, se qualcuno deve prendere una cannonata da ‘sto Cataldo (braccio destro di Lucci, ndr), io vado a sparare prima a Giancarlo (Lombardi) e poi a Cataldo”.
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