Oltre al lato sportivo, agli US Open sta tenendo banco un’altra questione, ovvero quella ambientale. Ogni anno infatti, secondo quanto riferiscono i media americani, vengono utilizzate oltre 100 mila palline, che però non sono riciclabili e dunque finiscono direttamente in discarica. Il processo di decomposizione può durare addirittura milioni di anni, perché le palline sono composte da materiali indistruttibili come la gomma rivestita dallo strato di feltro giallo. L’ostacolo maggiore per il riciclaggio sta nella difficoltà a rimuovere il feltro dalla gomma perché è incollato. Inoltre, quando si tratta di fabbricare nuove palline in particolare della categoria di alta gamma, i principali prodotti utilizzano solo gomma nuova, un altro elemento che contribuisce alla deforestazione dell’Amazzonia.
Ecco dunque che le palline diventano un disastro per l’ambiente, poiché all’anno ne vengono prodotte oltre 330 milioni. Al grido di allarme lanciato dagli ecologisti non è rimasta sorda la Federazione internazionale del tennis che già lo scorso anno ha lanciato un gruppo tecnico di lavoro al quale hanno aderito l’industria del settore ed enti governativi con l’obiettivo di creare una pallina completamente riciclabile. In attesa che si trovi una soluzione, la raccomandazione da parte degli esperti è quella di estendere il più possibile la loro vita per esempio attraverso un diverso utilizzo.