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La finale degli US Open 2022 tra Carlos Alcaraz e Casper Ruud si candida ad essere uno dei match più importanti dell’anno. Nella cornice dell’Arthur Ashe Stadium, i due migliori tennisti al mondo non si contenderanno solamente il primo slam della carriera, ma anche un pezzo di storia del tennis. Il vincitore si regalerà infatti il primo posto del ranking Atp, diventando il 28° tennista di sempre ad occupare quella posizione. Andiamo ad analizzarla insieme da vicino.
COME CI ARRIVA ALCARAZ – Lo spagnolo è reduce da tre battaglie vinte al quinto set e, negli ultimi sei giorni, ha trascorso circa 15 ore in campo. Poco male per un giovane come lo spagnolo, che fisicamente non ha nulla da invidiare ai migliori del mondo. La stanchezza è sicuramente un fattore da tenere in conto per mille ragioni, ma allo stesso tempo la fiducia e la forza mentale che arriva da tre successi del genere non ha eguali. Non a caso sarà proprio Alcaraz a partire favorito, nonostante il suo avversario abbia già disputato una finale in un major. L’impressione è che Carlos abbia il destino delle sue mani e che, nel bene o nel male, potrà essere lui a deciderla. Il suo allenatore Ferrero ha detto che è “pronto per vincere uno slam”. A parlare sarà il campo, ma Alcaraz sembra avere tutte le carte in regola per prevalere ancora.
COME CI ARRIVA RUUD – Se la finale del Roland Garros poteva essere un caso, il norvegese ha dimostrato che a certi livelli ci può stare eccome e che la classifica attuale non è affatto bugiarda. A Flushing Meadows il tennista di Oslo è stato protagonista di un percorso molto solido, in cui non ha incontrato fuoriclasse ma ha sconfitto tanti tennisti di livello come Khachanov, Paul e l’azzurro Matteo Berrettini. I progressi di Ruud non sono tuttavia rispecchiati esclusivamente dai risultati, ma si vedono chiaramente anche nel suo gioco. Casper sta infatti servendo benissimo e spesso prende in mano le redini dello scambio, muovendo a suo piacimento l’avversario. L’incognita riguarda la tensione, visto che già in semifinale non è sembrato particolarmente “spensierato”. Rispetto al suo avversario, tuttavia, può già vantare una finale slam e chissà che quest’esperienza non possa rientrare nei dettagli che faranno la differenza.
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QUOTE E PRECEDENTI – Secondo i bookmakers, a scendere in campo con i favori del pronostico sarà Alcaraz, la cui vittoria è quotata 1,50. Un successo di Ruud, invece, paga 2,75 la posta. Numeri significativi, ma che in realtà non sorprendono più di tanto. Senza nulla togliere ad un campione come il norvegese, di giocatori come Carlos Alcaraz ne nascono davvero pochi ed è perciò plausibile che un talento del genere venga ritenuto favorito. Nel tennis, però, non sempre vince il più forte, dunque guai a sottovalutare Ruud. Per quanto riguarda i precedenti, questi sorridono ad Alcaraz. Lo spagnolo è infatti avanti 2-0 e, se quello sulla terra rossa di Marbella del 2021 conta relativamente, molto più significativo è quello di qualche mese fa. I due si sono infatti incontrati nella finale del Masters 1000 di Miami e Carlitos si era imposto in due set. Ruud proverà a sfatare il tabù, pur consapevole che non sarà per niente facile.
IN PALIO UN POSTO NELLA STORIA – Il match che andrà in scena sull’Arthur Ashe non assegnerà “solamente” un titolo slam, ma anche la vetta del ranking mondiale. Uno tra Casper Ruud e Carlos Alcaraz diverrà infatti il 28° numero uno della storia del tennis, legando il suo nome a questo sport in maniera indelebile. Per il norvegese si tratterebbe di un traguardo storico per il suo paese, che non ha mai avuto fuoriclasse in questo sport ma che negli ultimi anni si gode campioni di livello globale come Warholm o Ingebritsen nell’atletica. Per Alcaraz si tratterebbe invece di una cosa più “comune” essendo spagnolo, ma allo stesso tempo stabilirebbe un incredibile record di precocità, diventando il più giovane dal connazionale Nadal a vincere uno slam ed il più giovane da Sampras a vincere gli US Open. A prescindere da ciò, il consiglio è quello di godersi il match e di assistere di fatto alla storia di questo sport, che verrà scritta in uno dei tempi come l’Arthur Ashe.
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