Quinta frazione del Tour de San Luis. Mancano 30 chilometri al traguardo di Juana Koslay. Il gruppo è lanciato a oltre sessanta chilometri orari in un tratto pianeggiante. Adriano Malori è in testa, al lavoro, al solito, per il capitano Nairo Quintana. All’improvviso la bici del ciclista della Movistar s’impunta, probabilmente a causa di una buca, e scaraventa sull’asfalto il proprio cavaliere. L’impatto è violento. Di riflesso si crea un capitombolo che coinvolge decine di corridori che gravitano nelle prime posizioni. Adriano è immobile, privo di conoscenza, nel groviglio di ruote. Fin da subito appare chiaro che la situazione è molto seria.
Il vicecampione del mondo a cronometro è immediatamente trasportato all’ospedale di San Luis e posto in terapia intensiva, sotto sedativi. La clavicola destra è fratturata, ma ciò che tiene in apprensione lo staff medico è il trauma cranico-facciale e l’eventualità che possano esserci danni celebrali. Poi, nelle ore successive, arriva un primo sospiro di sollievo: il team Movistar fa sapere che il corridore parmense ha passato la notte senza complicazioni, mostrando piccoli segnali di miglioramento. Resterà ancora in osservazione, ma fortunatamente sembra che il peggio sia passato.
Il San Luis di Adriano Malori è ovviamente finito. Quel che più conta però è che il corridore emiliano possa riprendersi e tornare al più presto in sella. Nel corso della giornata sono arrivati molti messaggi d’affetto per lui. A partire da Davide Cassani: “Ci sono strade che non sono amiche. Sono le più dure, le più difficili – ha scritto il commissario tecnico della Nazionale azzurra sul suo profilo Twitter – Forza Adriano Malori, ti aspetto su quelle strade per vincere insieme.”
Al cancelletto di partenza della sesta tappa della corsa sudamericana non si sono presentati nemmeno i colombiani della Etixx-Quick Step Fernando Gaviria e Rodrigo Contreras, anche loro coinvolti nella maxi caduta. Al via, invece, Michele Scarponi (Astana) e Nairo Quintana (Movistar), pur arrivati malconci all’arrivo di Juana Koslay.
