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Tennis, Fognini: “Prima di ritirarmi voglio vincere un altro torneo”

Fabio Fognini

“Nole è il più forte e i numeri lo testimoniano, ma è anche il meno amato dei Big Three”. Fabio Fognini è intervenuto in un’intervista al Corriere dello Sport, nella quale ha parlato di vari argomenti tra cui la vittoria di Djokovic agli Australian Open. “È difficile trovargli un aggettivo adatto – aggiunge -. Lo scorso anno non ha giocato due Slam e quattro Masters 1000, eppure si è qualificato lo stesso alle ATP Finals. Dopo tutto quel che è accaduto lo scorso anno a Melbourne, Nole è tornato e ha lasciato il segno. Lui, Roger e Rafa hanno monopolizzato il circuito e scritto la storia di questo sport”.

Sull’infortunio: “La risonanza ha evidenziato una frattura intra-articolare della falange. Fino alla scorsa settimana ero col tutore ed ho dovuto osservare sette giorni di completo riposo. Adesso l’idea è quella di rientrare per Buenos Aires, un appuntamento a cui tengo molto. In Argentina mi sono sempre sentito amato. Tuttavia non voglio rischiare, giocherò soltanto se i medici mi daranno il via libera”.

Uno sguardo al futuro e alle prossime stelle del tennis mondiale: “I Next Gen giocano tutti bene e mi sembra che alcuni di loro stiano già bussando alla porta. Ci sarà una maggiore alternanza e un’egemonia meno radicata dell’ultimo decennio. Quest’era però sarà difficilmente replicabile. Nel fior fiore dei miei anni c’erano anche giocatori del calibro di Nalbandian, Safin, Ferrer. Scollinare la seconda settimana di uno Slam era quasi un’impresa. Con tutto il rispetto, penso che equivalga a un quarto di finale odierno. Non sarà semplice riproporre un livello medio così alto nel breve periodo”.

Fognini ha fondato un’agenzia di management per i più giovani: “Siamo operativi da un anno e mezzo. La Back To Next Management è nata con l’obiettivo di aiutare i ragazzi nel passaggio dai tornei juniores al professionismo. Al momento fanno parte del nostro team Flavio Cobolli, Matteo Gigante, Mattia Arnaldi e Andrea Pellegrino. Nel corso della mia carriera mi sono spesso messo il bastone tra le ruote e per questo motivo vorrei dar loro una mano affinché non commettano i miei stessi errori”.

Sugli obiettivi prima del ritiro: Prima di salutare desidererei vincere un altro torneo per arrivare in doppia cifra. Non mi interessa tanto la città né il tipo di torneo, se un 250 o un 500, ma dimostrare a me stesso di essere ancora un giocatore competitivo ad alto livello. Poi c’è la Coppa Davis, anche se parliamo di una competizione a squadre. Il mio contributo penso di averlo sempre dato”.

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