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Agli Australian Open, dove Jannik Sinner sta facendo faville, gli impegni legati alla stampa di Darren Cahill e Simone Vagnozzi non sono pochi. Il tennista azzurro, finalista del torneo, si è intrufolato in una delle conferenze stampa e ha chiesto ai suoi allenatori: “Com’è allenare Sinner?”. La coppia è stata al gioco, dicendo che è un inferno, ma poi Cahill ha continuato: “Il 99% del merito va a Simone, sta facendo un ottimo lavoro con Jannik. Il mio ruolo è invece un po’ diverso, io più che altro ho una supervisione del lavoro complessivo. Ovviamente parliamo di tattica e di aspetti tecnici, ma Simone è ‘la voce’“. Vagnozzi risponde: “E’ un piacere poter avere nel nostro gruppo un coach di grande esperienza come Darren. Lui dice sempre la parola giusta prima della partita e sa fare una analisi perfetta del match alla fine. Nelle fasi finali di un grande torneo è fondamentale avere un supporto del genere. Quando abbiamo iniziato a lavorare con Jannik, il suo gioco era più ‘monotono’. Spingeva solo molto forte ma senza una vera e propria tattica. Ora utilizza tutta la sua velocità ma la alterna a dropshot e slice. Inoltre ha migliorato molto il servizio e oggi contro Novak lo ha dimostrato. Non concedere neanche una palla break a Novak credo sia accaduto una volta in dieci anni” L’australiano concorda e prosegue: “Ha lavorato molto sulla parte fisica, credo che il lavoro di Umberto Ferrara (il preparatore atletico, ndr.) negli ultimi due anni sia stato cruciale. Il suo modo di muoversi e la capacità di mantenere il livello più alto più a lungo nel match, soprattutto sui 5 set lo dimostrano. Ha etica del lavoro, voglia di imparare, desiderio, obiettivo e un quoziente intellettivo tennistico fantastico. Jannik è tutto questo, e ha anche un gran senso dell’umorismo e lo dimostra sempre in campo nelle interviste post match. E‘ un ragazzo delizioso che ama stare in compagnia e ama passare del tempo con il suo team”.
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