In occasione del Festival dello Sport, Boris Becker ripercorre alcuni momenti della sua carriera tennistica, come riportato dalla ‘Gazzetta dello Sport‘. Il racconto si apre con il ricordo della prima vittoria a Wimbledon, in quel luglio 1985 distante ormai diversi decenni, quando Becker aveva solo 17 anni: “Ne sono passati quasi 40 e pare impossibile. Non c’era Internet, non c’erano i Social Media, io parlavo poco inglese ed ero troppo giovane per capire, forse anche per vincere. In realtà l’età è ciò che mi aiutò a sorprendere il mondo”. Erano gli anni di ‘Bum Bum’, soprannome che gli fu associato in poco tempo: “Fu un mio compagno di doppio, un indiano, a chiamarmi così per primo. Poi avrebbe fatto anche l’attore in film di James Bond. Ma sia chiaro: non c’è mai stato niente di facile nella mia carriera, anzi nella mia vita”. Parla poi dei rivali più ostici, da Lendl a McEnroe e le condizioni di gioco più complesse: “Sono nato e cresciuto sulla terra rossa; ero bravo, ma non abbastanza. Lì vinci solo se commetti meno errori del tuo avversario. E non corrispondeva al mio tipo di gioco”.
Tennis, Becker: “Essere giovane mi aiutò a sorprendere il mondo”
Boris Becker - Foto Roberto Dell'Olivo