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“Tokyo è stata un’emozione incredibile, l’ho vissuta in primo piano, spero ovviamente di viverne una simile ma diversa. Tutto fa storia a sé e spero di fare bene anche quest’anno a Parigi. Non credo alla scaramanzia, per me non esiste: devi lavorare duramente, non nasce tutto dal nulla o grazie alla fortuna o alla sfortuna. C’è la componente, ma è marginale”. Il campione olimpico di taekwondo Vito Dell’Aquila ai microfoni di Radio Cusano Campus parla del suo 2024 chiaramente caratterizzato da un unico obiettivo da inseguire, quello della riconferma a Parigi. “Queste tre settimane sono state molto intense, perché le ragazze devono fare la qualifica olimpica e noi ci stiamo preparando per le Olimpiadi, anche se presto. La preparazione sta comunque andando a gonfie vele”, ha aggiunto il giovane pugliese, che ha già ottenuto l’accesso ai Giochi.
“Tra un’Olimpiade e l’altra ci sono quattro anni di distacco, in questo caso tre, ma in tre anni può succedere di tutto. Non ha valore essere il campione olimpico in carica, la qualifica te la devi comunque sudare. È stato un percorso durissimo arrivarci – ha ribadito – ho avuto anche problemi di natura mentale e ora sto lavorando con uno psicologo perché voglio arrivarci bene. Per noi atleti la salute mentale è fondamentale, consideriamo lo sport e il successo come qualcosa di importante, ma alla fin fine stiamo facendo semplicemente il nostro lavoro”, ha spiegato. “Sono molto tranquillo, però sto lavorando per esserlo sempre di più. Spesso ci perdiamo in un bicchiere d’acqua, pensiamo troppo a cosa succede, al futuro, senza fare quello che effettivamente dobbiamo fare. Non dobbiamo pensare a come andrà , ma fare e basta”, ha concluso Dell’Aquila.
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