“Stiamo valutando diversi siti per costruire il nuovo stadio, inclusa un’area vicino San Siro, per capire cos’è possibile fare. Lo stiamo facendo insieme al Municipio di Milano e alla Regione Lombardia”. Queste le parole di Gerry Cardinale, fondatore di RedBird Capital Partners e proprietario del Milan, riguardo alla questione del nuovo stadio del club rossonero, che come l’Inter sta cercando una soluzione per il dopo-San Siro. Cardinale, che ha parlato durante la quinta edizione del “The Business of Football Summit”, ha spiegato la situazione che vede protagonista il club rossonero nella ricerca di un’area adatta per il nuovo impianto: “Negli USA la cultura è ‘urban’, in Italia è ‘fashion’ – le sue parole riportate da “Milan News” -. Siamo a Milano e non possiamo portare uno degli spettacoli di Live Nation, uno dei nostri partner, ai tifosi e agli appassionati perché non c’è dove farlo. Non possiamo portare altre forme di spettacolo alla community. San Siro è stato costruito nel 1926 e ristrutturato nel corso degli anni. Vogliamo che il Milan e la Serie A tornino ai livelli top, dove io credo che meritino di stare. E per tornare al top c’è bisogno delle infrastrutture. Voglio dare ai nostri tifosi un prodotto al top. Vedremo se riusciremo a trovare la giusta opportunità. Deve però funzionare per i tifosi, per l’Amministrazione del Comune di Milano e per la Regione Lombardia, per la Serie A, oltre che per noi”.
“Abbiamo le esperienze con lo Yankees Stadium, il Dallas Cowboys Stadium – ha aggiunto Cardinale -. Abbiamo esperienza nel costruire stadi e nel differenziare le varie entrate da questo tipo di infrastruttura. Sono un grande sostenitore dell’essere indipendenti, ma al momento non c’è niente che escludiamo a prescindere. Però penso che l’Inter al momento stia pensando a quello che sarà il loro futuro e noi ci concentriamo sul nostro e quale può essere la migliore soluzione per noi”.
Poi, sulla Superlega: “Il progetto è fallito e non c’è motivo di parlarne. Il punto è che bisogna però capire il perché era stato proposto, c’è una divergenza tra Inghilterra e il resto dell’Europa. La Superlega era stata strutturata male ma mettere equilibrio è una cosa giusta. Io voglio che tutta Serie A sia competitiva, la domanda è come farlo: se la Serie A mette le sue cose in ordine insieme a Liga e Ligue 1 può collaborare per fare le cose per bene“.