“Per incentivare gli investimenti anche da parte dei privati, è importante ridisegnare un nuovo modello economico-finanziario sull’impiantistica sportiva che non si limiti alla fase di realizzazione o rigenerazione, ma si concentri anche alla successiva fase di gestione e di mantenimento dell’impianto”. È questa la sintesi dell’intervento del Presidente e dell’Amministratore delegato di Sport e Salute, Marco Mezzaroma e Diego Nepi Molineris, nel corso dell’audizione svoltasi oggi dinanzi la “Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle periferie”. I due vertici della Società per lo sviluppo dello sport in Italia hanno illustrato l’attività che quotidianamente Sport e Salute svolge in tutto il territorio italiano, con particolare riferimento a quelle realtà ” dove – ha sottolineato il Presidente Marco Mezzaroma – la mancanza di offerta sportiva in termini di impiantistica, convive con una maggiore incidenza di patologie mediche e con ulteriori indici negativi quali un basso tasso di scolarizzazione, un reddito medio non in linea con le aree più sviluppate ed un elevato livello di criminalità. Gli investimenti in infrastrutture sportive hanno la capacità di moltiplicare i benefici sociali, divenendo attivatori di processi virtuosi di rivitalizzazione urbana. Gli indicatori – ha proseguito – ci mostrano come le azioni di sviluppo nel Mezzogiorno siano in grado di restituire i ritorni più elevati in termini di rapporto costi-benefici. Siamo convinti quindi che, come ha più volte ribadito il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, sull’impiantistica sportiva si giochi una partita davvero decisiva per il nostro Paese”.
“Oggi molti impianti sono abbandonati e a rischio degrado. Ecco perché – ha aggiunto l’Amministratore delegato, Diego Nepi Molineris – abbiamo avviato il Censimento nazionale degli impianti sportivi che, arricchito anche da un dialogo con le istituzioni, ci permetterà di avere una visione più completa del mondo sportivo e delle infrastrutture. Stiamo lavorando all’obiettivo di ridurre la media di durata dei lavori. È essenziale, però, non solo finanziare nuovi progetti, ma anche monitorare e mantenere gli impianti esistenti per prevenire situazioni di degrado e per trasformarli in veri presidi di legalità. I luoghi di sport devono rappresentare il segno tangibile della ripartenza e del rilancio dei territori. Come nel caso di Caivano dove – ha detto ancora Nepi Molineris – il progetto “Illumina Caivano” non si limiterà alla riqualificazione infrastrutturale dell’ex centro sportivo, ma avrà l’obiettivo di dare nuova “luce” a tutto il territorio. Illumina Caivano punta a diventare un benchmark per altre aree degradate del Paese che Sport e Salute potrà riconvertire e portare nuova luce”.