Sono stati presentati oggi al Circolo del tennis Foro Italico di Roma i risultati del progetto “Sport e integrazione 2017”. Il programma per la promozione delle politiche di integrazione attraverso lo sport, siglato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e dal Coni, è stato rinnovato per il quarto anno consecutivo con il fine di sensibilizzare il mondo sportivo e quello scolastico per promuovere l’integrazione dentro e fuori dal campo da gioco. Il progetto sport e integrazione si sviluppa su due direttrici principali: la prima ha coinvolto il mondo scolastico con la campagna educativa “Campioni di fair play”. Campagna a cui hanno partecipato più di un milione di alunni. Una campagna importante anche e soprattutto per i dati emersi dall’indagine “Fratelli di sport” che hanno evidenziato alcune criticità: insufficiente presenza tra gli sportivi dei valori sociali dello sport, orientamento degli sportivi all’auto-affermazione piuttosto che al valore sociale della pratica sportiva, presenza di una forte devianza razionale. Per migliorare questi aspetti è fondamentale la didattica sportiva e la cultura.
La seconda direttrice del progetto Sport e integrazione è invece relativa al mondo sportivo con la campagna di sensibilizzazione “Fratelli di sport” che mira ad accrescere la consapevolezza della pratica sportiva come strumento di inclusione, facendo sport infatti aumentano sensibilmente le reti amicali. Campagna “Campioni di Fair Play” alla quale hanno partecipato su tutti il ministro del lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti, il presidente del Coni Giovanni Malagò e l’allenatore di calcio Emiliano Mondonico. “Sono giorni, sono mesi e sono anni che si parla di questi temi – esordisce il numero uno dello sport italiano – I risultati che stiamo ottenendo sono frutto di un lavoro strepitoso. A questo Coni gli puoi dire di tutto però siamo molto impegnati su questi temi, ci stiamo mettendo la faccia e disperdiamo tante energie. Chi si occupa di sport non può non prendere in considerazione tutto questo”.
Il ministro Poletti pone l’accento sull’importanza di relazionarsi con gli altri: “E’ il quarto anno di questo accordo, lo sport è certamente l’atleta che sta in campo, ma intorno c’è un mondo assolutamente gigantesco. Bisogna arrivare ad ogni anno con una idea nuova. Noi siamo le nostre relazioni, è dentro queste relazioni che maturiamo il nostro essere, la nostra cultura e la nostra capacita di relazionarsi con gli altri. Lo sport è tutto questo”. Chi si è sempre speso in prima persona su questo tema è Emiliano Mondonico: “In questo momento c’è troppa negatività nei nostri giovani, c’è troppa voglia di trasgredire. Dobbiamo darci tutti da fare affinché il nostro futuro sia meglio del nostro passato. Dobbiamo intervenire, non possiamo girarci dall’altra parte come facciamo troppo spesso, altrimenti il nostro futuro è abbastanza imprevedibile”.