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“La mia vita è rimasta uguale a prima, la popolarità di Jannik non ci ha cambiato“. A dirlo è Mark Sinner, fratello del tennista italiano, che ha rilasciato la sua prima intervista in assoluto all’Alto Adige. “Sono nato a Rostov, in Russia, 25 anni fa ma è come se fossi qui da sempre perché mi hanno portato qui quando avevo 9 mesi – racconta – Al momento sono istruttore dei vigili del fuoco alla scuola provinciale antincendio a Vilpiano, che è quello che ho sempre voluto fare. I nostri genitori ci hanno sempre spinto ad impegnarci, nello studio così come nello sport, ma senza mai metterci pressione. Non si permettevano di decidere per noi e penso che questa possa essere stata la vera forza che ha permesso a Jannik di sfondare“.
Mark ha poi parlato del suo rapporto con il fratello: “Lo definirei normale, come quello della maggior parte dei fratelli. Ovviamente ogni tanto litigavamo, ma poi facevamo subito pace. Tennis? Provavo a giocarci. Per qualche anno sono anche riuscito a tenergli testa, poi è diventato impossibile anche solo scambiarci. Jannik è sempre stato un ragazzo molto calmo, sia dentro che fuori dal campo, proprio come mamma e papà“.
Infine, Mark ha raccontato cosa significa vedere Jannik solo per brevi periodi all’anno: “Ormai ci ho fatto l’abitudine a non vederlo a casa, ma durante il Covid è stata dura perché siamo stati lontani per vari mesi. Quando torna però è bellissimo. Facciamo delle passeggiate in montagna con i nostri amici e la gente del posto. E quando possibile giochiamo anche a golf. Pur essendo impegnato tra allenamenti e tornei tutte le settimane, cerchiamo di sentirci per telefono quasi tutti i giorni“.
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