[the_ad id=”445341″]
Simone Deromedis ieri ha fatto la storia, conquistando la prima storica medaglia azzurra nello skicross ai Mondiali di Bakuriani, in Georgia. Un oro arrivato al termine di una gara spettacolare e che il 22enne spera possa portare maggiore visibilità alla sua disciplina: “Ho messo la spunta a una delle 3 caselle che ogni atleta sogna di spuntare: Mondiale, Olimpiade e Coppa di cristallo – ha dichiarato in un’intervista concessa alla Fisi -. Quello che mi auguro cambi maggiormente è l’attenzione al movimento dello skicross, che merita maggiore interesse: ma sono certo che sarà così”.
Un successo insperato anche perché giunto a circa un mese da un brutto infortunio alla clavicola: “Fino a quest’anno non avevo avuto problemi seri. Lo scorso novembre ho preso una forte storta alla caviglia sinistra e sono rimasto fermo per un mese. Poi ho fatto un mese di gare e poi mi sono rotto la clavicola, nella seconda gara in Svezia, quando sono caduto nella Big Final. Quindi sono stato operato e sono rientrato giusto per i Mondiali”.
Poi racconta gli inizi: “La prima volta che ho messo gli sci è stato a Predaia, dove c’è solo uno skilift. Ho cominciato tardi con le gare, grazie allo sci club Anaune. Fino a quel punto avevo sciato solo con papà. Facevo sci alpino, ma mi sono sempre piaciute le discipline veloci, i salti. Se c’era da uscire dai pali non mi tiravo certo indietro. Dai 12 ai 16 anni ho continuato così. Poi ho provato lo skicross al Trofeo Topolino di Folgaria e mi sono innamorato. Lì era presente l’allenatore della Nazionale e mi ha invitato a provare con la squadra. Lì ho capito che lo skicross mi dava tutti altri stimoli rispetto allo sci alpino e mi divertiva di più. Ho fatto un anno in giro privatamente, con gli amici, poi sono passato al Comitato Trentino e quindi alla Nazionale: era il 2017/2018.
[the_ad id=”1049643″]
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”676180″]