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Run for Art 2024: i vincitori della sesta edizione, più di 500 scatti provenienti da tutto il mondo

Run for Art - Foto Sportface

Sono stati decretati i vincitori della sesta edizione di Run for Art, il concorso per valorizzare le foto di fotografi provenienti da tutto il mondo. La giuria, formata da otto esperti, e presieduta da Joël Bouzou, presidente della World Olympians Association, ha scelto i migliori scatti dell’edizione. Il concorso, nato a livello nazionale nel 2015, ha ormai assunto una dimensione internazionale confermata ancora una volta dall’ampia adesione. La tematica ha valorizzato ‘Run for Art’, potendo lasciare ampio spazio alla creatività dei fotografi in tutte le cinque categorie di gara. Gli scatti sono visibili nella mostra digitale, curata dall’olimpionica Novella Calligaris, visitabile sul sito web dedicato all’iniziativa (runforart.com), un modo per vivere lo sport in tutte le sue sfumature attraverso l’obiettivo dei fotografi in un viaggio  tra i cinque continenti. La mostra digitale è accompagnata dalle note di ‘Back to my Life’ di Lorenzo Porzio (direttore d’orchestra e bronzo olimpico nel canottaggio; pianoforte e musica) e Fabiola Gaudio (violino).

Dalle onde turchesi del Mar dei Caraibi ai pendii innevati delle Dolomiti, passando dalle dune del deserto ai verdi boschi del Galles, ‘Run for Art’ illustra in 8 scatti il legame tra sport e ambiente naturale, riconosciuto dal Comitato Olimpico Internazionale come il terzo pilastro dell’Olimpismo. La pratica sportiva, arricchita dal contatto con la natura e i suoi elementi e sostenuta dai valori di rispetto, educazione e sostenibilità, ci ricorda l’importanza di un approccio sostenibile e di una rinnovata coscienza “green”. Questi sono essenziali per un futuro che ponga al centro delle sue priorità la nostra salute e quella del nostro pianeta. Il francese Jean-Baptiste Liautard si è aggiudicato la categoria con lo scatto ‘The Dune’. “Dopo esserci svegliati alle 3:30 nella nostra tenda, abbiamo raggiunto durante la notte la sommità della duna e abbiamo aspettato che il sole sorgesse su di essa – le parole di Liautard -. È stato un momento così tranquillo senza assolutamente alcun suono intorno. Il sole è apparso lentamente all’orizzonte e ha illuminato la sommità della duna, lasciando nell’oscurità il resto del paesaggio. Sapevamo di avere un solo tentativo e spiegare all’atleta dove avrebbe dovuto curvare è stato un incubo perché non c’era modo di dargli indicazioni precise”.

Lo scatto di Arpan Chowdhury cattura immediatamente l’attenzione, mostrando bambini che giocano con un pallone da rugby nel Bengala Occidentale, in India. Questa palla ovale, regalata loro dal proprietario di una fornace di mattoni dove lavorano, diventa simbolo di gioia e unione. Attraverso il gioco, lo sport diviene uno strumento potente per divertirsi insieme, rafforzare relazioni, creare legami indissolubili ed esperienze memorabili, promuovendo condivisione e integrazione.

“Cosa mi ha portato a scattare questa foto? La mia costante ricerca di architetture a Milano dove poter inserire un trick – racconta Ayman Youssef, vincitore nella categoria ‘Sport e ambiente urbano’ -. Questo è sempre più l’esempio di come skateboarding e ambiente urbano e architettura si sviluppino insieme nel tempo”. Lo scatto del fotografo italiano simboleggia un momento di libertà mentale e fisica che diventa uno strumento di espressione sociale e di crescita personale. Sport e ambiente urbano si evolvono insieme nel tempo, regalando agli atleti nuovi spazi da esplorare creativamente, alla scoperta di architetture e prospettive inaspettate. Ayman e gli altri concorrenti della categoria hanno saputo catturare questo messaggio.

Con una variegata selezione di scatti, ‘Run for Art’ ci guida in un viaggio tra i cinque continenti alla scoperta di un universo multicolore, mostrandoci come lo sport possa essere strumento d’identità culturale e valorizzazione del patrimonio. Che sia all’ombra delle piramidi o sotto l’occhio curioso delle telecamere del Super Bowl, antichi rituali e memorie profondamente radicate non smettono di rivivere e di stupire, in un costante dialogo fra tradizione e modernità. Nello scatto di Sudip Maiti ‘Ancient Art’: i lottatori Pehalwan si allenano in un’accademia Kushti a Calcutta, in India. Il Kushti è uno sport tradizionale dell’India che mette alla prova la propria forza mentale e fisica. Tuttavia, la modernizzazione ha causato un calo della popolarità di questo sport, che sta scomparendo rapidamente.

 

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