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Il Ct dell’Irlanda, Andy Farrell, ha parlato dopo la vittoria con l’Italia nel Sei Nazioni di Rugby per 20-34. Ecco le sue parole: “Oggi abbiamo giocato un vero test-match, ci siamo dovuti sudare il risultato perche’ l’Italia ora è una squadra che non molla mai, con un carattere fortissimo, e questo si è visto per tutta la partita. A dire il vero, abbiamo dovuto giocare al massimo del nostro potenziale, tirando fuori anche tutto il nostro carattere, per venirne a capo. Faccio i complimenti ai miei ragazzi, non è stato facile. Abbiamo comunque fatto una buona prestazione in difesa, in alcune performance individuali. Le squadre hanno giocato a viso aperto, e a un certo punto non avevamo certezze sul fatto di riuscire a portare a casa la vittoria. Mi hanno segnalato che sono stato inquadrato più volte mentre mi mangiavo le unghie: beh, non nascondo che un certo nervosismo c’è stato, la partita e’ stata complicata”.
Così invece il capitano James Ryan: “Gara dura, una vera battaglia. L’Italia ama giocare la palla, e difensivamente siamo stati molto sollecitati. Dobbiamo essere soddisfatti di come è andata, e certamente va sottolineato l’impatto decisivo dei ragazzi che sono entrati dalla panchina. Indubbiamente una grande parte di questa vittoria spetta a loro”.
Queste invece le parole del Ct dell’Italrugby, Kieran Crowley: “Di sicuro abbiamo pagato molto caro un atteggiamento non corretto nel primo quarto. In particolare abbiamo coinvolto troppi giocatori nel breakdown, con conseguenze sulla qualità difensiva all’esterno, e questo mi spiace molto perchè è stato qualcosa su cui abbiamo lavorato molto preparando la partita. Varney? Crediamo fortemente nel suo valore e anche oggi ha eseguito benissimo il piano di gioco che avevamo concordato, disputando un grande match. Il placcaggio al collo su Capuozzo di McCloskey? Cosa posso dire, l’arbitro ha fatto la sua valutazione, posso pensarla a modo mio, ma questo non conta nulla e quindi non ho altro da aggiungere. Il rugby a questi livelli è un gioco di dettagli, equilibri sottili che determinano l’andamento dei risultati. Se ho pensato di poter vincere contro la prima nel ranking mondiale? Sì, certo, eravamo in partita e la squadra stava facendo una grande prestazione, ci credevo io come ci credevano i ragazzi in campo”.
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