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Il conto alla rovescia è iniziato. La diciottesima partecipazione della nazionale italiana al Torneo del Sei Nazioni di rugby partirà il 5 febbraio con la delicata sfida contro il Galles. Il 2017, però, è l’anno della turnazione fortunata: lo Stadio Olimpico di Roma ospiterà infatti anche le partite contro Irlanda (l’11 febbraio) e Francia (l’11 marzo).
Una grande sfida accolta in questo modo dal Presidente del Coni Giovanni Malagò: “Il Sei Nazioni per l’Italia è diventato maggiorenne. È fondamentale per la federazione far parte di questo torneo. In nessuna parte del mondo nello stadio del Comitato olimpico si gioca il Sei nazioni. Non mi sono mai perso una partita del Sei Nazioni e ricordo la scommessa vinta del passaggio dal Flaminio all’Olimpico: non era scontato che si riuscisse a far bene. Malgrado tutto, prima, durante e dopo è sempre stato un successo nel successo”.
Il Sei Nazioni rappresenta un’occasione per tutta la città di Roma. I benefici della manifestazione rugbistica più importante a livello continentale si può quantificare in un 6-7% in più di turisti in corrispondenza delle partite del Sei Nazioni. L’assessore allo sport di Roma Daniele Frongia specifica come la Capitale affronterà la sfida del torneo in questo 2017: “Roma è orgogliosa di ospitare il Sei Nazioni. Roma Capitale sostiene l’evento attivamente, con un piano mobilità ad hoc, con la promozione attraverso gli spazi pubblicitari del comune. In particolare, daremo una grande importanza agli eventi femminili. Si continuerà con l’iniziativa sport e cultura e porteremo quasi 15,000 studenti allo stadio, con grande attenzione per i ragazzi delle periferie, da Scampia a Corviale. In boccia al lupo a tutti i campioni del Sei Nazioni”.
Anche la squadra si aspetta una grande risposta da parte della Capitale e del suo pubblico. Sergio Parisse, capitano della nazionale, ha sottolineato questo aspetto: “La spinta dei tifosi è fondamentale per noi, lo abbiamo già sperimentato nel corso delle partite di novembre. Abbiamo visto tanti stadi pieni e il tifo degli italiani ci rende orgogliosi. Siamo convinti che anche all’estero avremo il supporto dei nostri connazionali”.
“Non vediamo l’ora di iniziare il Sei Nazioni – ha detto il commissario tecnico Connor O’Shea – e vogliamo pensare partita per partita. Per ora, il nostro obiettivo è il Galles, alle altre sfide penseremo al momen opportuno. Abbiamo una grande responsabilità, vogliamo puntare a fare delle ottime prestazioni: se arriverà la vittoria, poi, saremo molto felici”.
Italia-Galles sarà la prima partita da convocato per il classe ’94 Federico Ruzza, una delle scommesse di O’Shea: “È un’occasione importantissima, sono orgoglioso di questo. Se dovessi scegliere una partita per il mio esordio? Preferirei un match in casa, ma un debutto a Twickenham contro l’Inghilterra sarebbe fantastico”.
Il Sei Nazioni 2017 sarà estremamente importante anche per il movimento femminile del rugby italiano (le cui partite verranno trasmesse per la prima volta in diretta su Eurosport, come annunciato dal direttore dell’offerta sportiva per Discovery nel sud Europa, Luigi Ecuba), pronto al definitivo salto di qualità, e per gli under 20: “La nazionale maggiore sta respirando un’aria nuova; la nazionale femminile in cui stiamo investendo molto è attesa alla riconferma – dice il presidente della Fir Alfredo Gavazzi – e sugli under 20 abbiamo grosse aspettative perché sono un ottimo gruppo e penso che questo 2017 sarà il primo anno che ci porterà delle soddisfazioni”.