In una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, il ct dell’Italrugby Gonzalo Quesada si è raccontato a pochi giorni dall’inizio del Sei Nazioni 2024: “Ho perso con l’Italia sia nel ’98 da giocatore che nel 2011 da tecnico. Sogno di recuperare proprio quella passione e quel cuore: voglio una squadra aggressiva che non lasci niente agli avversari“. Quesada ha poi ripercorso il suo arrivo in Italia: “Innanzitutto ho imparato subito la lingua, come mi ha consigliato Diego Dominguez. Ho scelto di vivere a Milano perché è più comoda per il mio lavoro e sono riuscito a trovare una casa fuori città con un piccolo giardino. Fin da quando sono arrivato ho visto che è molto diverso da ciò a cui ero abituato, specialmente in Francia, ma non è cambiata la mia idea bensì le priorità del lavoro. Sono ancora convinto di essere nel posto giusto“.
Il ct azzurro si è poi soffermato sulla strategia in campo: “Alla base del rugby c’è l’avanzamento e Crowley ha fatto un buon lavoro visto che si parla molto dell’attacco dell’Italia. Ma quando giochiamo contro avversarie più forti dobbiamo saper attaccare anche senza palla e soprattutto segnare quando ne abbiamo l’opportunità, oltre che non far segnare gli avversari. Bisogna essere solidi in conquista nei nostri 50 metri dall’inizio alla fine“.
Quesada ha poi anticipato: “Stiamo lavorando su un nuovo sistema d’attacco, ma le novità le inseriremo gradualmente altrimenti sarebbe una catastrofe“. Non è quindi mancato un paragone con il calcio: “Mi piace molto Guardiola e quindi avere possesso e attaccare, ma allo stesso tempo apprezzo il calcio di Simeone. L’Italia però non può essere l’Atletico Madrid perché non ha certi muscoli. Dobbiamo quindi puntare sulla velocità e sul gruppo“. Infine, il ct dell’Italia ha concluso: “Primo italiano ad allenare questa Nazionale? Non mi sono chiesto il perché, sono semplicemente felice che la scelta sia ricaduta su di me. Speravo in un’occasione del genere e spero di portare l’Italia al massimo del suo potenziale“.