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Rugby, Jacques Brunel saluta l’Olimpico con un altro ko: “Tante cose non sono andate”

Jacques Brunel - Foto Blackcat CC BY-SA 4.0

L’Italia rimanda ancora la prima vittoria nel VI Nazioni 2016 di rugby. Allo stadio Olimpico di Roma, è la Scozia ad imporsi per 20-36, in un match che alla vigilia pareva essere decisamente alla portata degli azzurri. Ed era una partita particolare per Jacques Brunel. Per il ct era l’ultima sfida all’Olimpico. Poi, guiderà ancora la nazionale nelle trasferte in Irlanda (12 marzo) e Galles (19 marzo), prima di passare la mano (Conor O’Shea, director of rugby degli Harlequines, è il maggior indiziato a prenderne il posto).“Ci sono tante cose che non sono andate – ha esordito nel dopo partita – Ci aspettavamo una Scozia difficile e così è stato. I 14 punti presi all’inizio della partita, siamo stati sempre dietro. A 10′ dalla fine potevano tornare in partita, ma abbiamo avuto un po’ di frenesia, tutti hano voluto andare alla meta. Senza un po’ di organizzazione abbiamo un po’ sbagliato nel momento. La Scozia è stata difficile in conquista, in mischia, in touche, nei punti d’incontro. Il “periodo di frenesia” è la conseguenza di tutto questo. In touche sapevamo che hanno un bello schieramento e che sarebbe stato difficile, ma in mischia non pensavamo di avere queste difficoltà, dall’inizio non siamo stati capaci di risolvere questo problema. L’inizio della partita e le conquiste hanno dato ancora più fiducia alla Scozia e a noi ci ha messo la frenesia e la difficoltà nel correre sempre indietro”.

Era il maggio 2011 quando Jacques Brunel firmò l’accordo con la Fir, che non aveva rinnovato la fiducia a Nick Mallett. La Federazione decise di dare fiducia al 57enne francese di Courrensan, che dopo una carriera da estremo con le maglie di Grenoble, Carcassonne ed Auch, era passato in panchina, allenando la stessa Auch, il Colomiers (vincendo la Challenge Cup 1997/98), il Pau (Challenge Cup 1999/2000) ed il Perpignan (centrando il titolo transalpino nel 2008/09). Inoltre, dal 2001 al 2007 era stato allenatore in seconda della Nazionale francese.

Per il nuovo ct, l’esordio fu un vero e proprio battesimo del fuoco: in Francia, contro la sua nazionale e la sua nazione. A Saint-Denis, per l’esordio nel VI Nazioni 2012, i Blues si imposerò per 30-12. Una settimana dopo, Brunel fece anche il suo esordio in azzurro allo Stadio Olimpico di Roma e perse sotto la neve per 15-19 contro l’Inghilterra, dopo una bella prova del suo XV. L’ultimo incontro della manifestazione diede la prima vittoria al nuoco tecnico: 13-6 contro la Scozia, a Roma.
Con Brunel, l’Italia fece un filotto di tre vittorie consecutive (non accadeva da quattordici anni), con Canada (25-16), Stati Uniti (30-10) e Tonga (28-23). Il 7-42 subito a Roma per mano degli All Black, stoppò la corsa azzurra.

Nell’edizione 2013 del VI Nazioni, l’Italia trovò la vittoria all’esordio contro la Francia (23-18 all’Olimpico) e nel match di chiusura contro l’Irlanda (22-15), conquistando il quarto posto, proprio davanti ai due XV sconfitti. Nel 2014, invece, il VI Nazioni portò in dote all’Italia il Whitewash. A fine anno, gli azzurri di Brunel riuscirono a battere Samoa. Il VI Nazioni 2015 portò all’Italia una vittoria in trasferta che mancava dal 2007, ancora in casa della Scozia. Nello stesso anno, ci furono anche il 23-18 contro il Canada ed il 32-22 contro la Romani in Coppa del Mondo. Con questi risultati, l’Italia ha strappato un pass per l’edizione 2019, che si disputerà in Giappone. Una competizione, che non vedrà Brunel a dirigere gli azzurri.
Au revoir monsieur Jacques.

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