Ivan Zazzaroni analizza il derby della Capitale vinto dalla Roma per 1-0 nell’editoriale sul Corriere dello Sport: “Due terzi di Roma, uno di Lazio e anche questo derby è servito: un cocktail forte e alcolico, ma di poco gioco, superiorità fin troppo distribuite, scorrettezze (tante), provocazioni e qualche evitabile carezza all’avversario (vero Paolino?). Alla fine Guida ha estratto otto gialli, nove con quello a De Rossi. Quattro falli punibili li ha perdonati e insomma ha avuto ciò che si aspettava (in particolare da Paredes e Guendouzi, i più nervosi) ma non ha convinto del tutto. Come ha giustamente rilevato il nostro Pinna la partita, più che dirigerla, l’ha accompagnata. La prima ora è stata tutta della squadra di De Rossi, da subito più presente e lucida; quasi sempre in ritardo la Lazio con la sola eccezione di Gila. Nell’ultima mezz’ora è invece uscita la formazione “corretta” in corsa da Tudor, al quale hanno giovato gli ingressi di Castellanos e Pedro, quest’ultimo ha una notevole familiarità con le stracittadine e ce la deve mostrare ogni volta. Turbolenze a parte, il derby della capitale è diventato il paradiso, o l’inferno, del calcio sporco e del corto muso: nelle ultime cinque occasioni quattro volte è bastato un solo gol per deciderlo e quando non si è segnato ha vinto largamente la tristezza”.