Una notte da leoni. Una notte da Novak Djokovic e Lorenzo Musetti. E una partita che rimarrà nella storia del Roland Garros. Sul Philippe Chatrier il numero uno del Mondo supera in cinque set il tennista azzurro dopo oltre quattro ore e trenta minuti di battaglia e vola agli ottavi di finale del torneo parigino. Una partita terminata alle ore 3:07, frantumato il precedente record che apparteneva a Rafael Nadal e Jannik Sinner che nel 2020 conclusero, su questo stesso campo, all’1:26. 7-5 6-7(6) 2-6 6-3 6-0 recita lo score finale di una partita che comunque deve dare fiducia a Musetti che ha giocato una delle migliori partite della sua carriera. Ma non è bastato contro il miglior Djokovic del 2024.
PRIMO SET – La partita comincia con un livello subito molto alto, nel terzo game Musetti brekka Djokovic con due punti straordinari. Il serbo però si iscrive velocemente alla partita, rintuzza lo svantaggio e impatta sul 2-2. L’equilibrio regna sovrano, i game adesso sembrano andar via molto più veloci. Djokovic prova a variare il gioco con palle corte, smorzate e improvvisate a rete. Dall’altra parte Musetti prova a disegnare il campo con le sue traiettorie e risponde per le rime al serbo. Si arriva al momento decisivo: Musetti, sotto 4-5, si salva e tiene con agio. Poco dopo però il serbo alza il livello esponenzialmente e chiude da campione il primo set: 7-5.
SECONDO SET – Ad inizio secondo parziale Musetti sembra accusare il colpo mentre Djokovic spinge a tutta sul piede dell’acceleratore: il serbo è la migliore versione di questo opaco 2024, brekka nuovamente Musetti e si invola sul 4-1. Qui però inizia un’altra partita: Lorenzo comincia ad essere più efficace da fondo campo, fisicamente sta benissimo e disegna geometrie ed angoli meravigliosi. Il tennista di Carrara recupera il break di svantaggio, vince tre giochi di fila ed impatta sul 4-4. L’inerzia è totalmente a favore dell’azzurro, il livello è altissimo: i due giocatori tengono i rispettivi servizi e si arriva al tie-break. Musetti parte meglio e si porta sul 3-0, ma Djokovic con il servizio pareggia i conti sul 3-3. Si vive sul filo dell’equilibrio, Lorenzo sbaglia due back e si ritrova sotto 6-5. Djokovic però non sfrutta il momento, subisce lo smash vincente di Musetti e si gira nuovamente sul 6-6. Il serbo commette un brutto errore con il diritto a campo aperto e di fatto si consegna nelle mani di Lorenzo: l’azzurro non perdona, vince un punto straordinario e pareggia i conti, un set pari.
TERZO SET – Djokovic sembra a corto di energie, tutto il contrario di Musetti: Lorenzo fisicamente sembra stare benissimo e vola nella notte del Phille Chatrier. Djokovic cede la battuta a zero nel quarto game, l’azzurro non se lo fa dire due volte e scappa sul 4-1. Il serbo prova a rientrare, ma Musetti è troppo solido e sta meglio in campo. Sia di testa che di fisico. Djokovic perde nuovamente il break a zero, è due set ad uno: 6-2.
QUARTO SET – Mai dare per morto Novak Djokovic. Il serbo trova le energie ed il tennis per ribaltare completamente l’inerzia dell’incontro e, sotto 2-1, infila un parziale straordinario di quattro games di fila. Djokovic fa la differenza soprattutto con la risposta, mette in difficoltà Musetti che adesso sembra risentire di un po’ di stanchezza. Nonostante ciò lo spettacolo in campo è altissimo con punti e scambi fantastici. Lorenzo non ci sta e riesce a recuperare uno dei due break, ma solo per poco: Djokovic continua a rispondere in maniera impressionante e forza la partita al quinto e decisivo set.
QUINTO SET – Djokovic è on fire, corre dappertutto e la qualità del suo tennis si alza ogni minuto che passa. Musetti prova a lottare, sa che il primo game di servizio è molto importante. Ma non ci riesce, si arrende alla prepotenza tecnica del suo avversario: il serbo non molla neanche un punto, si invola sul 3-0 e poi mette k.o Lorenzo con un rovescio lungolinea da applausi. Novak vede il traguardo vicino, sale sul 4-0 e poi sul 5-0. Musetti non riesce a vincere il game della bandiera, Djokovic è ovunque e chiude 6-0. La notte è sua. Un’altra volta.