La prima settimana dell’edizione 2024 del Roland Garros ci ha donato tanta pioggia, programmazioni caotiche e quant’altro, ma un aspetto positivo l’ha avuto: ha permesso a tanti di conoscere Elisabetta Cocciaretto. La classe ’01 marchigiana sta conquistando tutti, lo sta facendo con il suo tennis, ma anche con il sorriso che la contraddistingue e una sincerità che potrebbe essere definitia rinfrescante nelle dichiarazioni/interviste rispetto a quanto si è spesso abituati a sentire.
La ‘Coccia’ è per la prima volta nella sua giovane carriera negli ottavi di finale di uno Slam, nello stesso torneo dove dodici mesi fa aveva centrato il terzo turno, poi ripetuto poche settimane più tardi anche sull’erba di Wimbledon. “Amo questo torneo e questi campi mi ricordano quelli su cui sono nata – ha spiegato in conferenza stampa dopo la vittoria ai danni di Liudmila Samsonova – . Essere qui è speciale, ricordo ancora, quando ero bambina, le giornate passate davanti alla tv a vedere i match delle italiane al Roland Garros. Siamo nate su terra rossa, per noi è una sorta di comfort zone”. E allora quale migliore location per andare a sfidare la numero 3 del mondo in un torneo dello Slam?
L’allievo di Fausto Scolari non sarà una predestinata come la campionessa statunitense, ma ha avuto una carriera junior di tutto rispetto, raggiungendo anche una semifinale agli Australian Open nell’ormai lontano 2018. Chi affrontò al primo turno di quel torneo? La risposta è quella che potete immaginare, un’allora quasi quattordicenne Coco Gauff, battendola con il punteggio di 2-6 6-2 6-2. La vincitrice degli ultimi Us Open si è poi aggiudicata i due scontri diretti da ‘pro’, imponendosi nel 2022 per 7-6(1) 6-3 a Guadalajara e per 6-1 7-5 pochi mesi fa a Dubai, sempre sul veloce all’aperto. “Ho giocato con Coco a Dubai, cercherò di non fare gli stessi errori – ha analizzato l’azzurra -. Dovrò inventarmi qualcosa di diverso, stare vicina al campo e provare a rubarle il tempo. Se la faccio comandare lei gioca troppo bene a tutto campo e anche al volo. Con il dritto, invece, se le rubo il tempo fa un po’ più fatica. Sicuramente dovrò sorprenderla, avere una buona attitudine e non farmi trovare impaurita. Se poi sarà più brava di me lo accetterò”.
Le idee sono chiare, come lo erano alla vigilia del matchup contro Samsonova, poi gestito perfettamente in campo da Elisabetta nonostante un blackout nel corso del primo parziale che le sarebbe potuto costare caro. Ma la maturità e l’esperienza si ottengono anche attraversando queste difficoltà: “Sono stata brava ad accettare le difficoltà, la chiave è stata proprio questa. Mi sono detta ‘gioca con il cuore e non con la testa’. A volte ragiono troppo, sono proprio così nella vita, e invece in certe situazioni è meglio lasciarsi andare”. La disanima è perfetta e l’aiuterà ad approcciare nel modo giusto anche questo ottavo di finale in cui non avrà nulla da perdere, contro un fenomeno che può vantare già una finale e una semifinale in questo torneo.