Il record di Jasmine Paolini alla fine del 2023 nei tornei dello Slam recitava 16 partecipazioni in main draw (alle quali devono aggiungersi 11 eliminazioni in qualificazioni) e un bilancio di 4 vittorie con il secondo turno come miglior risultato mai raggiunto, tre volte a Parigi e una volta a New York. I due ottavi di finale di questa prima metà del 2024 sono la dimostrazione lampante della crescita esponenziale dell’allieva di Renzo Furlan, che tra l’Australia e la Francia si è presa anche la non piccola soddisfazione di trionfare in un WTA 1000.
Con la top-10 del ranking che è lì non troppo distante, Jasmine punta i suoi primi quarti di finale. A inizio anno sul veloce di Melbourne era stata Anna Kalinskaya a fermare la sua corsa, in un match al quale erano arrivate entrambe a sorpresa e che si pensava al tempo potesse rappresentare un’occasione unica per andare avanti. Beh, flash forward di qualche mese e la piccola Jas non solo si ritrova tra le migliori sedici giocatrici di uno Slam, ma arriva a giocarsi l’incontro da favorita e dopo un percorso affrontato con la maturità e la consapevolezza della grande giocatrice. Affermazioni in due set contro Daria Saville e Hailey Baptiste, poi il sigillo in tre – dominando i due parziali vinti – contro un’ex vincitrice Slam quale Bianca Andreescu. Potrebbe sembrare un cammino non impossibile, ma alla fine è ciò che può accadere quando ci si ritrova ad essere una delle prime 15 teste di serie in un torneo major.
Chiaro, giocarsi l’accesso ai quarti contro Elina Avanesyan piuttosto che contro una top-8 quale Zheng Qinwen rappresenta sulla carta una ghiotta chance, ma poi il tennis non si gioca sulla carta. E la russa non solo arriva dalla sfida vinta contro la recente finalista dello Slam australiano, ma detiene un record abbastanza invidiabile di 3 vittorie su 3 match giocati contro top-10 in questi primi cinque mesi di stagione appena trascorsi: prima di Zheng, aveva anche battuto Ons Jabeur a Miami e Maria Sakkari a Melbourne. Insomma, le qualità per esprimere un livello di gioco tale da poter sconfiggere giocatrici di un certo calibro pare possederle. E non è neanche un’esordiente su questi palcoscenici. La sua ascesa iniziò proprio un anno fa sui campi del Roland Garros, dove partendo dalle qualificazioni ed entrando in tabellone come lucky loser si spinse anche in quel frangente fino agli ottavi, perdendo dalla poi finalista Karolina Muchova.
Anche le quote sono ampiamente dalla parte di Jasmine, che dovrà scendere in campo con la determinazione giusta e soprattutto senza far pesare questo status di favorita. Ma le molteplici esperienze vissute ad alto livello negli ultimi mesi, anche in doppio insieme a una veterana come Sara Errani, avranno certamente contribuito ad aumentare il bagaglio conoscitivo della 28enne di Bagni di Lucca.