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I finalisti del Roland Garros 2023 saranno Novak Djokovic e Casper Ruud e la speranza è che l’atto conclusivo del torneo sia un po’ più entusiasmante delle semifinali. In questo day 13 si è giocato infatti un totale di 5 ore e 32 minuti, appena 10 minuti in più delle semifinali femminili di ieri. Se però la sfida tra Ruud e Zverev è stata a senso unico fin dall’inizio, quantomeno quella tra Alcaraz e Djokovic ha regalato spettacolo per due set, prima che i crampi dello spagnolo prendessero il sopravvento. C’è da dire che ‘spettacolo’ è anzi forse riduttivo per descrivere le oltre due ore di tennis a cui hanno dato vita i due giocatori più forti del mondo, protagonisti di un match di alto livello e pieno di colpi di scena.
Senza nulla togliere a Djokovic, la prima cosa che viene in mente pensando al match non può che essere lo straordinario colpo di Carlos Alcaraz, che si è inventato il colpo del torneo e forse dell’anno (per non dire del secolo), fulminando il serbo con un passante irreale spalle alla rete (QUI IL VIDEO). Alcaraz non è però riuscito a mantenere questo livello a lungo visto che poco dopo l’inizio del terzo parziale ha accusato crampi alle mani e poi alle gambe, vedendosi costretto a cedere il passo al suo avversario. Ciò non vuol dire con certezza che senza i crampi avrebbe (o non avrebbe) vinto; fatto sta che senza sarebbe stata una partita totalmente diversa visto che con il secondo set si era accesa e prometteva di crescere ulteriormente.
Ciò non toglie però alcun merito a Djokovic, che anzi ha fatto valere la sua esperienza, gestendo meglio le energie rispetto al suo avversario, un aspetto fondamentale essendo il 3 su 5 una maratona e non uno sprint. Il serbo ha trionfato dunque con il punteggio di 6-3 5-7 6-1 6-1, portandosi a una sola vittoria da uno storico 23° slam e dimostrando che alla tenera di 36 anni può ancora battere il numero uno al mondo. La vittoria di Djokovic non è stata però una semplice vittoria, bensì proprio l’emblema della sua fame di successo e di ciò che gli consente di essere ancora dominante e così vincente a quest’età. Nole non si è infatti lasciato minimamente condizionare dall’infortunio del suo avversario, anzi è stato più spietato che mai negli ultimi due set, continuando a esultare ad alta voce nonostante Alcaraz non fosse chiaramente al meglio. Un comportamento criticato dalla folla ma necessario per un campione con la mentalità di Djokovic, per cui è vietato abbassare la guardia o distrarsi. La ciliegina sulla torta è poi arrivata in conferenza stampa: “Fischi del pubblico? Non è un problema. Non è la prima volta e probabilmente non sarà l’ultima. Io continuo a vincere“.
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Nell’altra semifinale, Casper Ruud ha annientato Alexander Zverev con un severo 6-3 6-4 6-0 in 2 ore e 9 minuti. Poco da dire sul match, che si preannunciava equilibrato salvo poi essere dominato totalmente dal norvegese, che torna con merito in finale a Parigi. In realtà si tratta della terza finale slam per Ruud, bravissimo ad approfittare di un tabellone alla portata ma poi soprattutto ad alzare il livello nel momento decisivo, battendo due avversari ostici come Rune e Zverev. Per quanto riguarda il tedesco, non gli si può neppure rimproverare più di tanto. Con ogni probabilità nemmeno lui si aspettava di arrivare in semifinale e il bilancio di queste settimane è ampiamente positivo. Certo, resta l’amarezza per essersi fermato nuovamente a un passo dal colpo grosso, ma sicuramente avrà altre opportunità in futuro. Ce l’avrà invece domenica un’opportunità Ruud, chiamato all’impresa contro il fenomeno serbo ma non già spacciato in partenza. Djokovic è avanti 4-0 nei pronostici ed ha vinto 8 set su 8. I due non si sono però mai affrontati a livello slam e inoltre Ruud potrà scendere in campo senza nulla da perdere.
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