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Sembra profilarsi un’altra importante svolta nel rapporto tra scuola e sport. Dopo la recente intesa tra Coni e Miur per promuovere l’educazione fisica nelle scuole primarie (qui per saperne di più), una circolare governativa, attuativa di un emendamento presentato da Valentina Vezzali, ha introdotto un cambiamento rivoluzionario in favore degli alunni impegnati in ambito sportivo. La circolare prevede che alcuni giovani atleti possano svolgere parte dell’orario scolastico (fino al 25%) direttamente dal computer, senza necessità di recarsi a scuola. Saranno però escluse da questo 25% le ore di esami e verifiche, da svolgere necessariamente insieme agli altri compagni.
Ma non tutti avranno la possibilità di godere di tale agevolazione. Occorrerà rientrare nei criteri fissati dalla stessa circolare, che prevede che: con riferimento agli sport individuali, sarà necessario rientrare tra i primi 12 atleti delle graduatorie nazionali di categoria, mentre per gli sport di squadra professionistici, occorrerà far parte di squadre giovanili diversamente individuate da sport a sport (dall’Under17 per il calcio, dall’Under 20 eccellenza per il basket ecc.).
In possesso di tali requisiti, sarà sufficiente che i genitori dell’alunno presentino una domanda certificata dalle singole Federazioni (entro il 16 dicembre).
“In questa prima fase, potranno accedere a questa sperimentazione i primi dodici atleti delle classifiche nazionali degli sport individuali, chi è convocato nelle Nazionali giovanili degli sport di squadra o chi sia stato indicato come d’interesse olimpico – spiega la stessa Valentina Vezzali – Spetta adesso alle famiglie chiedere la certificazione alle Federazioni e presentare le domande entro il 16 dicembre. E’ un risultato di cui vado fiera, perché per troppo tempo un ragazzo si è trovato dinanzi al bivio tra scegliere tra la formazione la propria passione. Finalmente la scuola e lo sport riescono a dialogare ed ad innescare processi virtuosi a totale beneficio di coloro i quali oggi saranno studenti ma che domani saranno uomini e sportivi di cui andare fieri”.