La Kontinental Hockey League potrebbe seguire la decisione della National Hockey League non permettendo a tutti i giocatori della propria lega di partecipare ai Giochi Olimpici Invernali dopo la decisione del Cio riguardo la sospensione della Russia per il caso doping. Bufera sul Comitato Internazionale Olimpico che ha bandito da Pyeongchang 2018 la bandiera e l’inno russo concedendo la partecipazione agli atleti di nazionalità russa solamente sotto valutazione positiva da parte di una speciale commissione ad hoc.
Un evento mai accaduto nella storia dello sport, un episodio senza precedenti che potrebbe lasciare grandi strascichi nei suoi effetti. Tra gli sport di squadra più importanti in un Olimpiade invernale spunta l’hockey su ghiaccio, sport già privato dalla clamorosa decisione della massima lega nordamericana, la NHL, di non permettere ad alcun tesserato (di qualsiasi nazionalità) di poter parteciparvi. Una decisione dovuta soprattutto alla eventuale sospensione del campionato che in passato ha causato grossi problemi alle franchigie tra infortuni e carichi di lavoro eccessivi.
Con la presa di posizione della massima lega al mondo di hockey su ghiaccio, l’attenzione mediatica si è incentrata soprattutto sulla KHL, campionato europeo con una massiccia partecipazione da parte delle squadre russe. Tra Pavel Datsyuk, Sergey Mozyakin e Vadim Shipachyov, la possibilità di vedere all’opera grandi giocatori era comunque concreta ma la Kontinental Hockey League potrebbe opporsi alla decisione del Cio seguendo di fatto la NHL ed impedendo ai propri giocatori di volare verso Pyeongchang interrompendo il proprio campionato. Sullo sfondo la possibilità remota di vedere una squadra, non più definita “nazionale”, unita per i colori olimpici.
Una situazione ancora in evoluzione con risvolti ad oggi non pronosticabili. Il presidente della International Ice Hockey Federation, Rene Fasel, non ha voluto lasciar spazio a interpretazioni riguardo la possibile presa di posizione della Russia e della KHL stessa: “Troppo presto per dare qualsiasi decisione. Ci servono 24 o 48 ore per capire bene cosa fare. Questa è la prima volta nella storia che affrontiamo una questione del genere. Vedremo cosa accadrà domani – riferendosi alla conferenza stampa del presidente russo Vladimir Putin – Dobbiamo vedere come la Russia reagirà. Dobbiamo parlare con loro“.